Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

"La terra ai contadini" e D'Annunzio a Fiume , alla sostituzione, nelle prossime elezioni, del sistema di rappresentanza pro– porzionale in luogo del sistema uninominale. La proporzionale era sempre stata uno dei punti fermi dei programmi socialisti in tutti i paesi d'Europa, e da molti anni esisteva in Italia una associ~zione estranea ai partiti in favore della proporzionale. Le nuove repubbliche tedesca e austriaca avevano adot– tato nelle loro elezioni la proporzionale e nel 1919 la proporzionale fu accettata in Italia assai alla svelta da uomini politici di tutte le tinte. Nel marzo si era tenuta a Roma una riunione di democratici, popolari, nazionalisti e riformi– sti per chiedere la proporzionale. Alcuni dei piu autorevoli "liberali," cioè conservatori, come i senatori Tittoni e Ponti, si dichiararono in favore della proporzionale 3 ; l'associazione liberale, cioè conservatrice, di Milano presentò la stessa richiesta, e altrettanto fece il congresso nazionale del partito nazio– nalista, 4 il congresso nazionale del partito popolare,5 una riunione di quei de– putati che avevano sostenuto sino all'ultimo Orlando e Sonnino,6 e il con– gresso nazionale dei combattenti. I fascisti, secondo il loro solito, fecero piu baccano di tutti, su questo come su ogni altro argomento, e minacciarono di " impedire con ogni mezzo, anche violento " che le elezioni generali politiche fossero fatte col vecchio sistema. 7 Ognuno sosteneva la proporzionale per ra– gioni diverse da quelle degli altri; i democratici e i socialisti di destra rima– nevano fedeli ai loro principt tradizionali; i conservatori e i nazionalisti si sentivano minacciati dallo scontento delle masse, temevano che col sistema uninominale non gli sarebbe riuscito di essere eletti, e pensavano che almeno la proporzionale avrebbe garantito loro la minoranza dei seggi; i popolari non volevano avere legami elettorali né con i conservatori né con i democratici, e la proporzionale permetteva loro di seguire la propria strada senza compro– mettersi con nessuno; coloro che non avevano scopi particolari e volevano sol– tanto porre fine a elezioni "manipolate '' dal governo, speravano che la pro– porzionale avrebbe reso questo scandalo piu difficile, se non impossibile; i massimalisti e gli spartachisti non si rendevano conto che la proporzionale. non era compatibile con la " dittatura del proletariato, " dato che il proleta– riato non deve concedere a nessuna minoranza " borghese " di godere i van– taggi di una..proporzionale e bloccare in tal modo l'opera della dittatura. In Russia, Lenin non aveva mai pensato alla pròporzionale, ma i suoi ammiratori Italiani non avevano l'abitudine di pensare, e non impedirono ai loro compagni di destra alla Camera di " cooperare " con gli altri partiti nel chiedere la pro– porzionale. Al momento in cui andò al governo, Nitti vide che non era pos– sibile arginare la corrente; quindi la riforma elettorale venne approvata in agosto dal Parlamento. 3 F. RUFFINI, Guerra e rifMme costituzionali, Torino, Paravia, 1920, p. 76, n. 23, e p. 84, n. 1p6. 4 " Idea Nazionale, " 20 marzo 19 r 9. 6 " Corriere della Sera, " 1 S giugno r 9 r9. 11 " Corriere della Sera, " 20 giugno r 919. 1 "Secolo," 8 giugno· 1919~ e vedi V. NITTI, L'opera di Nitti, Torino,. Gobetti, 1924, pp. I II-120, ibloteca Gino Bianco

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