Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Conservatori e rivoluzionari Una nuova prova del fatto che nel paese non esisteva una situazione rivo– luzionaria si ebbe il 21 luglio. In quel giorno doveva aver luogo in Inghil– terra, in Francia e in Italia una manifestazione "dimostrativa" contro l'in– tervento militare in Russia e in Ungheria da parte delle potenze occidentali. Questa manifestazione dimostrativa era stata decisa il 27 giugno da una con– ferenza internazionale dei rappresentanti dei partiti socialisti e dei sindacati di questi paesi, tenuta a Southport in Inghilterra. Ciascun paese doveva svol– gere la propria manifestazione " seguendo le forme che saranno piu adatte alle circostahze e ai metodi di lotta di ciascun paese,; 19 ; ciò significava chè i lavoratori inglesi sarebbero rimasti come sempre nei limiti della legge; i fran– cesi, ammesso che Clemenceau glielo permettesse, avrebbero tenuto dei comizi con dei discorsi tuonanti; e gli italiani erano liberi di provare " il grande giorno." I piu zelanti nella preparazione della manifestazione furono proprio i massimalisyi italiani, cioè i cittadini di un paese, il cui governo non aveva nessuna intenzione di intervenire né in Russia né in Ungheria, mentre sia la Gran Bretagna che la Francia erano effettivamente intervenute in Russia. Quan– do nei giorni dei tumulti annonari i massimalisti annunciarono che il "gran giorno" non era ancora arrivato ma che era imminente, pensarono subito alla manifestazione decisa a Southport. In una nuova riunione che si tenne a Parigi il 4 luglio, i leaders della Confederazione del lavoro italiana e francese decisero che la manifestazione si svolgesse sotto forma di sciopero generale il lunedf 21 luglio; ma i massimalisti, che controllavano il partito socialista ita– liano, non furono d'accordo per un giorno solo, e decisero che in Italia lo sciopero generale durasse almeno due giorni, cioè dalla domenica 20 luglio al lunedf 21, come se la gente non si rendesse conto che uno sciopero generale di domenica era una fanfaronata puerile. I capi della Confederazione gene– rale del lavoro non ebbero il coraggio di opporsi a questo nuovo eccesso di fol– lia; non solo acconsentirono a proclamare che lo sciopero .doveva essere "una prima e solenne mobilitazione delle forze proletarie internazionali, " 20 ma anche che i francesi avrebbero partecipato allo sciopero, che gli inglesi non avrebbero scioperato ma "manifesteranno del pari il proposito di ricorrere all'uso della loro potente azione diretta sindacale," se se ne fosse presentata la necessità, e che svizzeri, olandesi, svedesi e danesi " si uniranno al generale movimento"; in tal modo "si inizia nel mondo l'azione internazionale del proletariato contro gli interessi del capitalismo. " 21 L'organizzazione nazio– nale dei ferrovieri e quella dei postelegrafonici promisero che avrebbero ade– rito allo sciopero. Era questo un dato del tutto nuovo di cui non era possibile prevedere le conseguenze. Era davvero imminente lo scadere della "gran– de ora"? Ma la " grande ora " non scoppiò neppure questa volta. I leaders della 19 "Avanti!," s luglio 1919. 20 "Avanti!," 7 luglio 1919. 21 "Avanti!," 13 luglio 1919. ibloteca Gino Bianco 475

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=