Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Da Orlando a Nitti centri minori. Sarebbe stato difficile fare altrimenti. I carabinieri, ai quali in tempi normali era affidato il compito di mantenere l'ordine, a causa delle per– dite subite in guerra, erano ridotti a non piu di 28.000 uomini. D'altra parte, i soldati dell'esercito regolare simpatizzavano con i rivoltosi, e non potevano essere utilizzati in azioni di repressione senza correre il rischio di insubordi– nazioni da parte loro. In tali condizioni, se Nitti avesse ordinato una repres– sione con spargimento di sangue su larga scala, non sarebbe stato sicuro di por– tarla in fondo con successo, e al tempo stesso avrebbe costretto la Confedera– zione generale del lavoro ad uscire dalla propria inazione per una protesta sul piano nazionale, cioè per un sollevamento di maggiori proporzioni. Forse questa sarebbe stata la spinta finale per quel salto nel buio tanto atteso dagli estremisti. La prudenza fu il merito maggiore di Nitti. Si ebbero qua e là conflitti tra polizia e rivoltosi, e ci furono delle vit– time: quattro morti a Imola; uno a Firenze; due a Brescia; due a Genova; uno a Catanzaro; cinque a Taranto; due a Roma; quattro a Spilimbergo; otto a Lucera. Ma date le proporzioni e la violenza della rivolta, la polizia e i carabinieri, tutto sommato, controllarono la situazione con molta prudenza. si oteca Gino Bianco

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