Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Da Orlando a Nitti che fu il piu grande soldato: Gabriele D'Annunzio. (...) Combattenti, siamo uniti, siamo pronti ad ascoltare la voce di D'Annunzio, del nostro condottiero altissimo, quando egli ci chiamerà per la salvezza d'Italia!" 8 E ancora un altro oratore: "Lasciamo stare gli applausi e i fischi. Fatti vogliono essere e non balle." 9 A questo punto una voce annunciò: "Il comizio è sospeso! Si riprenderà a piazza Barberini," e la folla si dette a gridare: "A piazza Bar– berini ! " che era dove viveva Nitti. Al. comizio doveva partecipare D'Annunzio, che all'ultimo momento non si fece vedere. Ma l'Idea Nazionale del 1 luglio; pubblicò il testo del di– scorso che avrebbe pronunciato se non avesse ritenuto piu prudente astener– sene. In quel discorso D'Annunzio rimproverava la folla che permetteva che i suoi comizi fossero controllati dai poliziotti. Ma voi che avete fatto intanto, mentre io preparavo in silenzio, senza perdere un'ora, qualcosa di cui avrete notizia, spero, fra non molto? Quali armi voi mi date? (...) Sono venuto qui (...) per misurare la vostra pazienza, che sembra incommensurabile. (...) Se seguissi il mio istinto, io stasera, con le latte di benzina che avanzarono nella corsa di Buc– cari, andrei a bruciare il Palazzo Braschi, 10 ( •••) con una delle mazze ferrate a spun– zone (...) andrei a sgonfiare il ciccioso dirimpettaio del Tritone, 11 ( •••) con le mie vecchie ali carsiche (...) mollerei su Montecitorio tutto il carico di bombe che risparmiai a Schoenbrunn. (...) Voi pensate che per ora sia meglio andare a coricarsi. (...) Tornate a casa, mettete la testa fra due guanciali. E mandatemi una buona volta al diavolo. È chiaro che il comizio era stato organizzato con l'idea che dovesse finir.e con un attacco contro Nitti a piazza Barberini, e che polizia e carabinieri avrebbero lasciato passare gli ufficiali in divisa, perché la disciplina militare li obbligava al rispetto verso gli ufficiali come loro superiori. Tuttavia, polizia e carabinieri ebbero ordine di interpretare in modo di– verso i loro doveri militari, e impedirono l'aggressione alla residenza di Nitti, colpendo senza riguardo sia i civili che gli ufficiali in uniforme. Non ci fu– rono né morti né feriti, il che dimostra che, date le circostanze, la polizia agf con cautela, mentre gli ufficiali non erano spinti da nessun impulso eroico. I metodi usati dalla polizia per sciogliere la dimostrazione, pugni, basto– nate, e anche colpi di pistola e di moschetto, non avevano mai sollevato obie– zioni da parte dei nazionalisti, fintanto che erano stati usati contro i "sov– versivi"_; questa volta erano nazionalisti, fascisti e ufficiali in divisa che era– no stati malmenati. Questo era un delitto imperdonabile di cui Nitti era il responsabile. Egli aveva aggredit<;>, insultato, violentato, e colpito per le strade non un certo numero di ufficiali sediziosi, ma "i combattenti"; i combattenti non erano coloro che non avevan permesso a D'Annunzio e a Mussolini di parlare al loro congresso, ma quelli che volevano aggredire Nitti. Nel suo numero del 30 giugno, l'Idea Nazionale scrisse: 8 Ibidem, discorso di Eugenio Coselschi. 9 Ibidem, parole del capitano degli Arditi, Venturi. 10 Vi aveva sede il· ministero degli Interni e la presidenza del Consiglio. 11 Nitti abitava a Piazza Barberini. , BiblotecaGino Bianco

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