Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 alla fine vittoriosa della guerra, e che l'uno dei suoi figli abile al servizio mi– litare era stato in guerra volontario. Ma erano parole al vento. Al momento in cui Nitti andò al governo, era pronta per la partenza una spedizione militare in Georgia. Wilson, Lloyd George e Clemenceau, se da una parte rendevano vani tutti gli sforzi di Orlando e di Sonnino, li avevano però incoraggiati a correre in aiuto di quei generali zaristi che stavano attac– cando la Russia sovietica. Orlando e Sonnino eran cascati nella trappola, con la speranza di trovare in Georgia quegli acquisti territoriali che erano mancati in Africa e in Asia Minore, e i capi militari italiani erano ansiosi di "servire la patria" in Georgia. Nitti pose il veto ai loro piani, e ordinò che la smobili– tazione venisse compiuta il piu rapidamente possibile. Se non si tiene conto dell'odio dei capi militari per Nitti, non si riesce a capire la incessante asprezza . ' con cm quest uomo venne attaccato. Il 22 giugno, cioè proprio il giorno in cui Nitti presentava il suo nuovo ministero, l'associazione combattenti tenne a Roma il suo primo congresso nazionale. Vi erano rappresentati 600.000 iscritti. Un nazionalista, Giunta, in– vocò " un grande movimento di opposizione, " contro la politica " che l'Italia stava seguendo allora"; fu fatto tacere. Il giorno dopo, l' "ardito" Ferruccio Vecchi fu sollevato di peso e buttato fuori. Giunta cercò ancora una volta di portare il congresso a fare una dimostrazione contro il Parlamento, e invocò una assemblea costituente, "il solo modo per dare al popolo il diritto di go– vernarsi." L'assemblea costituente era stata, dal 1831 al 1870, uno dei gridi di guerra di Mazzini nel Risorgimento: il popolo avrebbe dovuto proclamare una repubblica in tutta Italia, e una assemblea costituente eletta col suffragio universale avrebbe tracciato la costituzione della nuova repubblica. I repub– blicani avevano sempre chiesto l'assemblea costituente, che avrebbe spazzato le istituzioni monarchiche e instaurato una repubblica. Nel 1919 i repubblicani continuavano a battere sul loro vecchio chiodo. Giunta, appropriandosi adesso del loro grido di guerra, esprimeva lo scontento dei suoi amici verso il Re, che aveva chiamato Nitti alla presidenza del Consiglio. Il congresso dei com– battenti non dette ascolto a Giunta. Qualcuno propose che venissero invitati Mussolini e D'Annunzio, che erano a Roma, per tenere un discorso. Tale pro– posta non venne approvata. Era chiaro che i combattenti non volevano aver f\iente a che fare con nazionalisti, fascisti, o " arditi. " Non per questo i nazionalisti e i fascisti abbandonarono la lotta. Per la sera del 28 giugno indissero a Roma un comizio di protesta contro Nitti. Il ministro della Guerra proibf agli ufficiali di intervenire, ma molti ufficiali in divisa vi si recarono lo stesso. Uno dei leaders nazionalisti, Corradini, parlò violentemente contro "la casta politica parlamentare," la quale dominava "la nazione e tutte le sue istituzioni, dalle piu umili alle piu alte, a quelle in– vano altissime." 7 Era un'allusione al Re che aveva affidato il governo a Nitti. Un altro oratore disse: "Stringiamoci in una unità sola intorno ad un uomo 1 " Idea Nazionale, " 30 giugno r 919. Bibloteca G~noBianco

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