Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Da Orlando a Nitti trovare tutte le mentalità, tranne quella conservatrice. Il movimento fascista non fu un movimento di difesa contro i frutti rivoluzionari della guerra, ma fu esso stesso un frutto rivoluzionario; senza dubbio Mussolini combatté con- - tro i socialisti e i comunisti, ma anche gli anarchici combatterono contro di loro, e persino i comunisti furono continuamente in conflitto con i socialisti, per quanto sino alla fine del 1920 siano stati nello stesso partito. Queste non erano lotte tra conservatori e rivoluzionari, ma tra uomini che sostenevano di essere uno piu rivoluzionario dell'altro. Il solo gruppo politico che in quegli anni ebbe il coraggio di dichiararsi completamente conservatore e antirivoluzionario, sostenendo apertamente la repressione, fu il partito nazionalista. Gli intellettuali delle classi abbienti e gli ufficiali dell'esercito regolare che si occupavan di politica, non aderirono al movimento fascista ma al movimento nazionalista; allora nessuno avrebbe sospettato che un giorno Mussolini sarebbe diventato il capo di un partito le cui idee erano prese quasi tutte dal nazionalismo. Che cosa ci poteva essere in comune tra la grave e pedante dottrina autoritaria dei nazionalisti e gli sbrigliati clamori di Mussolini? A quel tempo l'abisso che si apriva tra i na- zionalisti è i fascisti sembrava incolmabile. - Nazionalisti, fascisti e futuristi attaccarono Nitti con estrema violenza. Era stato ministro del Tesoro con Orlando dal novembre 1917 (dopo la sconfitta di Caporetto) sino alla fine della guerra, e .fintanto che era stato nel gabinetto Orlando i nazionalisti lo avevano visto assolutamente di buon oc– chio.4 Ma nel gennaio del 1919, Nitti si era dimesso perché Orlando e Son– nino avevano respinto il suo piano per una rapida smobilitazione; da quel momento egli fu uno dei traditori che avevan pugnalato l'Italia alle spalle. 5 Quando la sconfitta di Orlando cominciò ad apparire possibile e il nome di Nitti a esser dato come il probabile successore, i nazionalisti mobilitarono con– tro di lui D'Annunzio. Nei giornali del 26 maggio, D'Annunzio denunciava una " congiura " capeggiata da Giolitti e da Nitti, e invocava contro di loro " un castigo diritto come il getto del lanciafiamme maneggiato dall'Ardito. " 6 Secondo D'Annunzio, Nitti "di là dall'Atlantico" era stato già "covato dal– l'alta banca." Avevan ben altro da fare che covare Nitti; ma chiunque accusi un uomo politico di essere al servizio dei banchieri, ha buone probabilità di essere creduto. Non appena alla Camera Orlando venne sconfitto, a Roma, Torino e Milano vennero organizzate dimostrazioni, al grido di " Abbasso Giolitti, ab– basso Nitti; viva l'Italia, viva l'esercito." Nitti si dette premura di annunciare che non intendeva "consentire alla supremazia. di Giolitti," ricordando che aveva servito il paese come ministro del Tesoro dalle rovine di Caporetto sino 4 Elogi a Nitti furono pubblicati nei numeri de " L'Idea Nazionale " del 20 dicembre 1917, 31 gennaio, 8 marzo, 27 aprile, 27 maggio, 20 luglio 1918, 15 gennaio 1919. 6 Violenti articoli contro Nitti apparvero nell' "Idea Nazionale" del1'8 e 10 marzo 1919. 8 "Idea Nazionale," 26 maggio 1919; riporta il testo del discorso che D'Annunzio do– veva tenere a Roma per l'anniversario della dichiarazione di guerra, e che fu proibito. ' Bibloteca Gino Bianco

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