Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

L'Italia nel giugno 1919 poliziotto; in seguito a questi fatti, in città vi fu il giorno dopo uno sciopero generale di protesta. A Bologna, la mattina del 15 giugno, mentre un grande corteo socia– lista attraversava la città, un gruppo di estremisti che si erano uniti ad esso chiese che venissero ritirate da lungo le strade le bandiere tricolori; ne nac– quero dei conflitti; un ufficiale venne aggredito e, facendo uso della· rivol– tella, feri: una donna. Nel pomeriggio, un gruppo di nazionalisti e di "ar– diti " organizzò una contro-dimostrazione. Ecco -come il quotidiano Idea N_azionale del 17 giugno descrive i fatti: Verso le 1 8 una dimostrazione popolare, con alla testa i nazionalisti, si formò in via Indipendenza. A loro si unirono soldati e ufficiali. (...) Alla piazza avvengono tafferugli violenti fra nazionalisti e socialisti ed è necessario che intervenga la forza per sciogliere i dimostranti. (...) I nazionalisti si portano quasi di corsa in via Cavaliera, dove ha sede la Camera del Lavoro, senza che l'autorità cercasse di fe1·marli. 10 Dalla Camera del Lavoro erano già usciti quasi tutti gli organizzatori (...). I dimostranti giunti all'ingresso si fer– marono e un giovanotto, rivolgendosi ai compagni, gridò: Avanti! Avanti! [Un ardito si precipitò dentro, non si sa a che scopo (! !!). Venne subito circondato dai presenti che gli strapparono di dosso un gagliardetto e lo cacciarono via a calci e spinte. Altri " arditi " si fecero avanti per difendere il loro compagno e vendicare l'insulto che aveva subito.] Fu tentata una irruzione nella Camera del lavoro e poco dopo si udirono alcuni colpi di rivoltella che si susseguirono per una decina di minuti fra le due parti. (...) Due colpi andarono a ferire gli studenti (...). Condotti dai pompieri al posto di soccorso, dichiara– rono di essere stati colpiti dai loro amici per disgrazia. 10 bis Il giorno seguente, la Camera del lavoro, controllata dai socialisti di de– stra, si rifiutò di proclamare lo sciopero generale; ma un'altra Camera del lavoro, da poco creata dai sindacalisti rivoluzionari e dai comunisti, proclamò lo sciopero; e il giorno dopo i tram non andarono e molte fabbriche rima– sero ferme. Nelle campagne intorno a Padova, gli affittuari scioperavano sotto la guida dei socialisti. Il 21 giugno un proprietario terriero venne aggredito a casa sua, e si difese a fucilate ferendo tre persone, di cui una in modo mor– tale. In provincia di Bergamo i braccianti erano controllati dai popolari. Mentre i socialisti chiedevano " la terra ai contadini, " i popolari chiedevano " che la terra fosse affittata ai contadini "; i loro -seguaci si riunivano al suono delle campane. Il 24 giugno a Genova, la federazione dei lavoratori del mare, che aveva una controversia in corso con le società di navigazione, proibf la partenza di un piroscafo, e il personale del piroscafo eseguf l'ordine. Il 30 giugno, tale divieto fu esteso ad altri due piroscafi. A Sampierdarena, il 25 giugno, l'as• sociazione combattenti, d'accordo con i fascisti locali, si oppose alla vendita all'asta dei mobili di tre famiglie di ex-combattenti che non avevano pagato l'affitto mentre i loro uomini erano al fronte. Durante la dimostrazione si 10 Il corsivo è nostro. 10 ••• Citazione parzialmente tradotta. 45 1 teca Gino Bianco

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