Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 zione del 50%, e il rilascio degli arrestati senza nessun seguito, neppure a carico di coloro che erano stati presi mentre portavan via la roba dai negozi. Gli anarchici e i sindacalisti ebbero partita vinta; ma la popolazione era stanca. Il 16 giugno la Camera del lavoro ordinava per il giorno seguente la cessazione dello sciopero; gli anarchici e i sindacalisti, per distinguersi dai socialisti, ordinarono che lo sciopero fosse continuato per altre 24 ore. Non solo gli anarchici, i comunisti e i sindacalisti, ma anche persone che in condizioni normali erano di sentimenti conservatori, sembravano im– pazzite. L'n giugno, a Genova, l'associazione industriali e commercianti pro– clamò una serrata di cinque giorni per protestare contro il governo, che non aboliva tutte quelle restrizioni alle quali era stata soggetta durante la guerra l'iniziativa privata, progettando invece di imporne delle altre. Dato che scio– peravano persone rispettabili, come gli industriali e i commercianti, la Camera del lavoro decise per il 12 giugno uno sciopero generale di protesta "contro il crescente costo della vita, contro il governo e contro gli affamatori del popolo." 9 Allo sciopero parteciparono tutti i partiti democratici e l'associa– zione combattenti. Durante un comizio nei pressi della Camera del lavoro, un gruppo di " ~rditi " si scontrò con i dimostranti, e se ne ebbe un morto e sei feriti tra i civili, e quattro feriti tra la polizia. Molti negozi furono sac– cheggiati, e parecchie .finestre rotte; un industriale che si recava in città in macchina fu fatto scendere e la macchina distrutta; un deputato conserva– tore venne malmenato. Altri comizi di protesta e dimostrazioni contro l'alto costo della vita si ebbero in diverse località vicino a Genova. Il giorno dopo, 13 giugno, i disordini continuarono a Genova, da parte di gruppi isolati, che nel pomeriggio imposero la cessazione del servizio tranviario e la chiu– sura dei negozi. L'ordine fu ristabilito il 14 giugno, ma la serrata degli indu– striali e dei commercianti continuò, con la puntualità che si addice quando si tratta di affari, sino allo scadere del quinto giorno. A Milano e a Torino, nel pomeriggio del 13 giugno, quando giunse la notizia che il cadavere di Rosa Luxemburg era stato ritrovato a Berlino in un canale, "persone ignote" (probabilmente teste calde comuniste) anda– rono ìn giro annunciando che la Camera del lavoro aveva proclamato uno sciopero generale di protesta. Scioperi improvvisi si ebbero in molte fab– briche, e a Milano il servizio tranviario venne interrotto. Qui la Camera del lavoro ordinò agli scioperanti di riprendere il lavoro il giorno dopo, e venne obbedita; a Torino, dove la Camera del lavoro e la federazione socialista erano controllate dai comunisti, i disordini furono molto piu gravi. La sera del 13, 20.000 persone si riunirono nel centro della città cantando una can– zone che .finiva con le parole "Morte al Re"; vi furono numerosi scontri tra polizia e dimostranti; la polizia invase la Camera del lavoro, inseguendo i rivoltosi di piano in piano; vi furono cinque feriti, tra i quali, grave, un 9 Cit. trad. 45° BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=