Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 mente da quel giorno. La tracotanza bolscevica non era morta, ma colpita mortalmente. " 19 Per la prima volta gli " antibolscevichi " sentirono, dai fatti di quei giorni, che dietro il " bolscevismo " italiano non c'era nessun vero slancio rivoluzionario. Nei fatti di Roma e di Milano dell'aprile 1919 si trovano condensati i tratti fondamentali di tutti i disordini "rivoluzionari'-' che ebbero luogo in Italia dal 1919 al 1922. Secondo la dottrina marxista, quale prima della guerra era stata elabo~ rata in Germania, lo sciopero generale doveva erompere in modo spontaneo dal "proletariato rivoluzionario" nel giorno dell'apocalisse; si doveva dif~ fondere come il fuoco sulla polvere da sparo per libera iniziativa delle masse, ~ giunte al massimo grado di saturazione rivoluzionaria, e doveva trasformarsi in rivoluzione sociale. Anche secondo Lenin, lo sciopero generale doveva essere il preludio immediato della rivoluzione sociale, ma questo preludio doveva essere provocato e controllato da un gruppo di rivoluzionari rigida~ mente organizzato, " avanguardia del proletariato. " In Italia, gli scioperi generali negli anni del dopoguerra non furono altro che uno sfoggio di inu~ tili petardi rivoluzionari, o delle proteste a cui i lavoratori ricorrevano quando, a torto o a ragione, si credevano vittime di una ingiustizia. Ma petardi e proteste diventarono roba da ridere, non appena tutti si resero conto che dietro non c'era né la volontà né il potere di fare sul serio: ripetuti troppo spesso, finirono per non fare piu effetto neppure sulle classi lavoratrici. Con– temporaneamente questi scioperi provocavano l'ira e le rappresaglie delle altre categorie di persone; e dato che tali rappresaglie erano seguite tutt'al piu da altri inutili scioperi di protesta e da altre rappresaglie, il risultato ultimo di tutta la faccenda era il fallimento morale degli scioperanti. ' Un'altra caratteristica dei fatti di Milano e di Roma, nell'aprile del 1919, fu la partecipazione di ufficiali dell'esercito alle dimostrazioni di piazza "an– tibolsceviche." Anche a Novara, il 18 aprile, un colonnello in divisa tenne un discorso durante una dimostrazione patriottica, e il 22 aprile gruppi di studenti, "arditi" e ufficiali in divisa invasero il municipio, la cui ammi– nistrazione era socialista. 20 Il regolamento militare punisce il soldato che par– tecipa a dimostrazioni politiche di qualsiasi specie, tanto che un generale che era presente alla manifestazione alla Scala del gennaio, in cui doveva parlare Bissolati, e si era rivolto al pubblico per chiedere che Bissolati avesse la libertà di parlare, fu incluso nella lista degli esonerati 21 ; a Bologna, un soldato in divisa che prendeva parte a una manifestazione socialista venne arrestato 22 ; il ministro della Guerra emanò disposizioni contro ufficiali e soldati che si univano a dimostrazioni pubbliche 23 ; un ufficiale in congedo di 44 2 19 F. T. MARINETTI, Futurismo e fascismo, cit., p. 170. 20 " Corriert della Sera, " r 9 aprile 1919. 21 " Corriere della Sera, " 2 r gennaio 1919. 22 " Corriere della Sera, " 2 5 gennaio 1 9r 9. 23 " Corriere della Sera, " 2 7 gennaio 19 r 9. BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=