Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lo sciopero generale dell'aprile 1919 peggiata dal deputato nazionalista di Roma fu ricevuta dal ministro della Guerra, al quale rivolse "l'omaggio del popolo di Roma." La dimostra– zione si sciolse davanti al Palazzo Reale. Durante tutta la dimostrazione il "proletariato rivoluzionario" non dette segno di vita. Lo sciopero, nella mi– sura in cui aveva preteso di essere una parata di forza rivoluzionaria, era stato un completo fallimento. 7 . Tre giorni dopo, il r3 aprile r9r9 a Milano, i massimalisti organizzarono un comizio all'aperto; vi prese parte una gran folla; un anarchico si levò a parlare, attaccando la società borghese e "la debolezza e le esitazioni del par– tito socialista ufficiale. " 8 A questo punto, ·dimostrando poco· buon senso, la polizia si accinse a sciogliere il comizio; cominciarono a volare le prime pie– tre; la polizia rispose sparando dei colpi di rivoltella. Ci furono morti e feriti da tutte e due le parti; finalmente la folla venne dispersa. Per protesta contro il comportamento della polizia, la federazione milanese del partito socialista e la Camera del lavoro proclamarono uno sciopero generale per il r5 aprile. Doveva durare non piu di ventiquattr'ore e svolgersi "con calma ordinata, lontana da qualunque violenza e da qualsiasi eccesso." 9 Il r5 aprile tutti i servizi pubblici furono arrestati, tutte le fabbriche rimasero ferme; la mat– tinata procedette calma. Nel pomeriggio, all'arena, fuori del centro, si tenne un comizio al quale parteciparono circa 50.000 persone; tutti gli oratori, sia i socialisti di destra che i massimalisti, lodarono la calma e la compattezza con cui si svolgeva la protesta, e raccomandarono che il lavoro venisse ri– preso il giorno dopo. Un anarchico, che propose di prolungare lo sciopero, venne fatto tacere. Mentre si svolgeva questa manifestazione, gruppi di ufficiali in divisa, "arditi" in divisa, futuristi e fascisti armati di rivoltelle, si raccoglievano nel centro della città, agitando bandiere nazionali e i gagliardetti che gli "arditi" portavano con sé negli assalti; trecento studenti del Politecnico, che erano ufficiali dell'esercito, si riunirono per unirsi alla dimostrazione pa– triottica. Dopo che il comizio socialista si era sciolto, una parte della folla che ostentava bandiere rosse e nere e ritratti di Lenin e dell'anarchico Malatesta, si mise in marcia verso il centro della città. È chiaro che gli spartachisti e gli anarchici si erano messi d'accordo per organizzare una dimostrazione senza il concorso dei socialisti di destra e dei massimalisti. La polizia sapeva che nel centro della città si era ormai formata l'altra dimostrazione. Ai so– cialisti era sempre stato proibito di tenere comizi o dimostrazioni nel centro; questa volta si permise che' la folla avanzasse verso i suoi nemici. Le due dimostrazioni si incontrarono; vi furono spari e vennero uccise tre persone che non c'entravano niente; fìna.lmente i pompieri con potenti getti 1 Tutte le notizie sono tratte dai numeri del I o e 11 aprile di due quotidiani milanesi: il conservatore " Corriere · della Sera, " e il democratico " Secolo. " 8 " Secolo, " 14 aprile 1919. 9 " Secolo, " 1 s aprile 1919. 439 , BiblotecaGinoBianco

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