Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 sportivi, viaggi d'istruzione, passeggiate igieniche; bisognerà far sorgere tutte le istituzioni che concorrono a rinvigorire il corpo e ad allargare il campo delle cognizioni delle classi operaie. 3 I massimalisti avevano altro in testa; aspettavano il "gran giorno" e ten– tavano di affrettarlo incoraggiando con ogni pretesto qualsiasi specie di scio– pero, e trasformando scioperi economici in scioperi politici, e scioperi di grup– pi singoli in scioperi generali. Poiché la Conferenza della Pace a Parigi ritardava la soluzione dei pro– blemi che riguardavano l'Italia, la Camera del lavoro di Roma, controllata dai massimalisti, senza nessun accordo precedente né con la Confederazione del lavoro né col partito socialista, proclamò il 9 aprile uno sciopero generale per il giorno seguente, unendo all:i protesta contro la Conferenza della Pace, che non dava "una pronta e giusta pace," la richiesta per le "immediate rivendicazioni proletarie." 4 Lo sciopero generale cessò dopo ventiquattro ore, cioè fu una semplice parata di forze "rivoluzionarie" e non l'inizio di un movimento rivoluzionario da parte di queste stesse forze. L'ordine di scio– pero fu osservato dai lavoratori delle principali fabbriche e dai tranvieri; fintanto che rimanevano chiuse le fabbriche, era cosa che riguardava solo i datori di lavoro e gli operai; ma quando scioperavano i tranvieri tutta la vita cittadina era scombussolata. La paralisi dei mezzi di trasporto dava noia specialmente agli impiegati dei ministeri, che per recarsi dalla periferia ai luoghi di lavoro erano costretti ad usare il tram. Nel pomeriggio, mentre la maggior parte degli scioperanti era a casa a riposare, o in campagna a pren– dere una boccata d'aria, alcune centinaia di massimalisti tennero un comizio per ascoltare i soliti· slogans urlati da un qualche oratore improvvisato; finito il comizio, cercarono di raggiungere il centro della città, gridando al seguito di una bandiera rossa. Un cordone di soldati li fermò, la polizia li sciolse, e diverse persone furono arrestate e subito rilasciate. Immediatamente, l'asso– ciazione combattenti, che a Roma era controllata dai nazionalisti, organizzò una dimostrazione nel centro della città in onore dell'esercito che aveva man– tenuto l'ordine. Scelsero proprio l'ora in cui gli impiegati dei ministeri usci– vano dagli uffici e non trovavano tram per andare a casa. Una grande folla si raccolse al grido di "Viva l'Italia! Abbasso Lenin!"; "ufficiali e soldati, m_utilati e combattenti venivano sollevati a braccia e portati in trionfo. " 5 "Lo stesso accadde ad un valoroso generale brigadiere con due promo– zioni per merito di guerra e quattro medaglie al valore, il quale, vinto dal– l'emozione, impugnò una bandiera tricolore baciandola ripetutamente fra salve di applausi." 6 Si formò un corteo, al quale parteciparono molti ufficiali in uniforme; esso si diresse verso il ministero della Guerra; qui "tutte le fine– stre erano gremite di ufficiali e di soldati plaudenti. " Una commissione ca- 3 "I problemi del ~avoro," 1-16 marzo 1919, p. 83. 4 " Corriere della Sera, " 3 aprile 1919. 5 " Corriere della Sera, " 11 aprile 1919. 6 Ibidem. I BiblotecaGino Bianco

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