Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Osservazioni al capitolo nono Luigi Villari è molto severo con i socialisti di destra, che " seguivano la corrente. " 1 Turati sosteneva che bisognava penetrare lentamente nelle istituzioni borghesi per tra– sformarle in organi che operassero nell'interesse della comunità, e non cercare di costruire uno stato socialista con mezzi rivoluzionari. Anche i socialisti piu moderati che non vole– vano una rivoluzione o che non credevano che una rivoluzione fosse possibile, come Turati e Treves, avevano troppo paura di perdere popolarità nelle masse per parlare con fran– chezza.2 Dell'atteggiamento ultrarivoluzionario di Mussolini e dei suoi am1c1 in quegli anni in cui la marea era al suo massimo, Villari non fa parola; scrive soltanto: "Il numero di aderenti ai Fasci era ancora troppo scarso perché il movimento potesse avere quella importanza nazignale che doveva assumere piu tardi, né i Fasci avevano ancora sviluppato quella politica sociale di riconciliazione tra capitale e lavoro: per il momento la loro principale funzione era di opporsi con la forza al bolscevismo. " 3 Mettendo un velo cosi'. modesto sopra tutto quanto Mussolini fece per ingrossare quella marea, Vii– lari può permettersi di far ricadere tutto il pes~ della sua onorevole condanna sui socialisti moderati, che non arginarono la corrente con sufficiente energia. Nello stesso libro egli afferma che il programma socialista era di " promuovere gli scioperi dei servizi pubblici, allo scopo di disorganizzare la vita economica del paese, nella speranza che la fame avrebbe spinto le masse verso la rivoluzione. " 4 Villari ha semprè avuto cura di mischiare insieme anarchici, spartachisti, massimalisti e socialisti di destra; se i " socialisti" avessero avuto un "programma rivoluzionario, " del tipo di quello supposto dal Villari, se ne sarebbe vista qualche traccia in alcuni dei tentativi di coordinare gli scioperi, che si sarebbero sviluppati secondo un piano organizzato; in n;altà questi avvennero in modo sporadico, e senza nessuna coordinazione. Le accuse degli anarchici contro i socialisti sono contenute nel volume intitolato, Sempre!, Almanacco n. 2 (1923) di "Guerra di classe," 2 4 ed., Berlino, gennaio 1923; in Luigi Fabbri, La controrivoluzione preventiva, nella collezione " Il Fascismo e i par– t1t1 politici italiani, " Bologna, Cappelli, 1924, pp. 11-19; e in Armando Borghi, L'Italia fra due Crispi, Parigi, Libreria Internazionale, 1924, pp. 125-296. Le accuse contro i socialisti di destra e contro i massimalisti furono formulate da Zinoviev e da Lenin nel 1920, Le Parti Socialiste ltalien et l'Internationale Commu- 434 1 The Awakening of Italy, cit., p. 79. 2 Ibidem, pp; 51, 74, r r6. 3 Ibidem, p. ros. 4 Ibidem, p. 79. BiblotecaGino Bianco

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