Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Osservazioni al capitolo ottavo . Un errore da cui deve liberarsi chi voglia capire qualcosa delle difficoltà che il partito popolare si trovò di fronte, e tutta la storia d'Italia, è quello che la popolazione italiana sia compattamente cattolica, e come tale obbedient~ al papa e al clero. Se si considerano come cattolici tutti coloro che al momento della nascita furono battezzati nella Chiesa cattolica, senza dubbio l'Italia è un paese cattolico; ma se come cattolici si intendono soltanto coloro che effettivamente fanno del loro meglio per dare alla società in cui vivono una impronta cattolica, allora è molto dubbio che la maggioranza del popolo italiano possa essere di fatto definita cattolica. Dal punto di vista religioso, gli italiani si possono dividere in cinque gruppi: 1) Non cattolici; 2) Indifferenti; 3) Idolatri; 4) Cattolici veri e propri; 5) Mistici. Al primo gruppo appartengono non soltanto i 10.000 ebrei e i 125.000 protestanti <lelle statistiche ufficiali, ma anche un gran numero di persone che sono state bat– tezzate nella Chiesa cattolica, ma hanno perso qualsiasi fede religiosa, e professano prin– cip1 anticlericali o addirittura l'ateismo. Nel 19u fu fatto in Italia un censimento in cui veniva chiesta la religione. In tale censimento 870.000 persone dichiararono di non avere "nessuna religione," mentre altre 653.000 non si dettero la pena di rispon-. dere. In tutta onestà, tale silenzio deve interpretarsi come un equivalente della risposta " nessuna religione. " Di queste persone che esplicitamente o implicitamente dichia– rarono di non essere cattoliche, 900.000 erano uomini, e 600.000 donne. Degli 870.000 italiani che dichiararono esplicitamente di non avere nessuna religione, circa 200.000, cioè poco meno di un quarto, appartenevano alle regioni che avevan fatto parte dello Stato pontificio, sebbene tali regioni non contenessero che un dodicesimo della popo• !azione totale. Fu da questo gruppo di popolazione che, durante il secolo diciannove– simo e ventesimo, vennero gli anticlericali militanti. Tipico rappresentante di questi fu Mussolini, che sino al 1921 aveva fatto professione di ateismo, e con tutti i mezzi aveva sostenuto che si doveva distruggere la Chiesa cattolica. Il gruppo degli " indifferenti " è formato da persone battezzate nella Chiesa cat– tolica e che professano alcune pratiche religiose esteriori: si sposano in chiesa, battez– zano i figli, si dichiarano cattolici, e quando arrivano in punto di morte domandano i funerali religiosi p~r avere il biglietto d'ingresso per il paradiso. I nove decimi degli intellettuali italiani appartengono a questa categoria di " battezzati indifferenti. " Una delle caratteristiche di questo gruppo è il loro "anticlericalismo," cioè la loro oppo– sizione a tutti i tentativi della Chiesa e del clero di esercitare una influenza sulla vita politica e soci~le del paese, e sulle scuole e gli istituti di educazione. Essi rifiutano di farsi comandare dal clero, e diventano fieramente anticlericali non appena si sentano infastiditi dalla Chiesa. La letteratura italiana dell'Ottocento è -piena di spirito anticle– ricale; da Alfieri a Carducci, Roma papale è stata bersaglio di attacchi taglienti e di denigrazioni. Quando non sono del tutto anticattolici, questi intellettuali indifferenti sono cattolici, ma in un senso negativo, cioè nel senso che non aderiscono a nessun gruppo - a8 BiblotecaGinoBianco

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