Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 Al primo congresso nazionale del partito, nel giugno del 1919 due con– gressisti, il conte Vincenzo Reggio d' Aci e il conte Filippo Sassoli de' Bian– chi cercarono di portare sul tappeto l'argomento del "grave dissidio esi– stente tra Stato e Chiesa in Italia." Se il partito popolare - disse il conte d'Aci - vuole lo stato cristiano, deve volere che questo dissidio cessi. Non sta a lui dire come: vi è per questo la Suprema Autorità; ma bisogna portare fra le masse la coscienza della necessità di sciogliere questo conflitto. Nell'ordine del giorno dovrebbe essere inserita l'esistenza della questione romana e il desi– derio che sia risolta. 17 A questo punto della cronaca, l'Osservatore Romano del 17 giugno 1919 dice: "rumori e interruzioni." I due conti capirono, e ritirarono la proposta. • Questo silenzio su una questione che realmente esisteva e realmente avrebbe dovuto preoccupare il partito, sollevò sospetti anche tra i partiti anticlericali. A che cosa miravano i leaders del partito popolare? Tacevano oggi aspettando il momento buono per mostrare i loro artigli, o considera– vano davvero la questione romana cosf sorpassata da non meritare la loro attenzione? La situazione politica avrebbe potuto diventare piu favorevole al Vaticano in seguito all'influenza che il partito popolare aveva acquistato nel governo e nelle amministrazioni attraverso la sua attività elettorale e parla– mentare. Che cosa avrebbe fatto allora il Vaticano? Era del tutto naturale che i partiti anticlericali fossero sospettosi di un movimento che, anche a proposito della questione romana, seguiva una linea di condotta oscura. Il partito popolare adottò come grido di guerra la parola " libertà. " Chiedeva le " libertà religiose contro ogni oppressione di setta "; libertà alla Chiesa " per la esplicazione della sua missione spirituale nel mondo "; li– bertà per le scuole private mantenute dai cattolici che non potevano reggere la concorrenza delle scuole di stato; libertà per i sindacati controllati dai cat– tolici, che non potevano essere in grado di svilupparsi se il governo favoriva soltanto i sindacati socialisti. Non c'è dubbio quindi che il partito popolare chiedeva la libertà per i cattolici. Ma cosa ne pensava della libertà per i non-cattolici? Don Sturzo sosteneva che il partito popolare chiedeva " libertà per tutti "; tuttavia la dottrina ufficiale della Chiesa cattolica non aveva mai accettato la "libertà per tutti," la Chiesa cattolica ammette soltanto la "libertà per il bene," cioè per quello che le autorità della Chiesa definiscono come " bene. " Libertà di coscienza per tutti, libertà di culto per tutti, libertà di parola per tutti, libertà di stampa per tutti, libertà di insegnamento per tutti: queste "libertà per tutti" sono sempre state condannate da tutti i papi come libertà di male, di errore, di disordine, di anarchia, di immoralità. 18 Nei paesi in cui i cattolici non sono in grado di controllare i governi la Chiesa 17 " Osservatore Romano, " r 7 giugno r 919. 18 G. MICRON, Les documents pontificaux sur la democratie et la societé moderne, Paris, Rieder, 1929~ Vi· si trovano raccolte le piu caratteristiche condanne pronunciate dai papi du– rante il secolo diciannovesimo contro tutte le libertà che sono essenziali a un regime demo– cratico. BiblotecaGino Bianco

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