Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Mussolini e i "fascisti della prima ora " Questi "fascisti della prima ora," come piu tardi vennero definiti, era– no convinti che il paese, che doveva ad essi la sua vittoria, avesse il dovere adesso di provvedere a loro, non in proporzione alla loro capacità di lavoro ma in proporzione alla loro gloria. La guerra era l'unica base dei loro re– clami; gli atti di valore militare che avevano compiuto - o che si vanta– vano di aver compiuto - erano i loro titoli di nobiltà. Odiavano i socia– listi e tutti coloro che erano stati contrari alla guerra, come avrebbero odiato un nemico personale che avesse cercato di privarli dei loro onori e dei loro · diritti: inoltre i socialisti erano i leaders degli oper~i, che guadagnavano salari elevati, mentre essi - i "salvatori della patria" - non potevano trovare un impiego. Eppure il loro odio per i socialisti non significava affatto che essi fossero conservatori. A nessuno di essi passava neppur per la testa che un giorno sarebbero diventati i missionari della gerarchia, disciplina e obbedienza. Affamati, scontenti di sé e del loro prossimo e del mondo in generale, si immaginavano di essere dei rivoluzionari. Per loro il "capita– ·lista" che passava in automobile, come l'operaio specializzato che guada– gnava un buon salario, erano "pescicani" che sfruttavano il paese. Bighel– lonavano per le città consumandosi nell'ozio e smaniosi di azione non im– porta verso quale direzione, capaci al tempo stesso di azioni eroiche e di spaventosi delitti. Si trovavano naturalmente attratti verso quei rivoluzio– nari di vecchia data, che formavano la prima guardia del corpo di Mus– solini. Tra essi i piu violenti erano quelli che durante la guerra erano stati nei reparti di " arditi. " Di questi " arditi " non pochi prima della guerra ave– vano avuto delle condanne per reati comuni; durante la guerra avevano usufruito di condoni e erano stati mandati al fronte per riabilitarsi con l'am- .mazzare quanti piu nemici potevano. E di fatto si erano riabilitati-, ma sot_to le loro uniformi di truppe d'assalto avevano mantenuto la loro primitiva mentalità di criminali. Il ro novembre 1918, durante una dimostrazione patriottica per le vie di Milano in loro compagnia, Mussolini si era rivolto ad un gruppo di "arditi" nei seguenti termini: Arditi! Commilitoni! Io vi ho difeso quando il vigliacco filisteo 'vi diffamava. (...) Il balenio dei vostri pugnali o lo scrosciare delle vostre bombe, farà giustizia di tutti i mise– rabili che vorrebbero impedire il cammino della piu grande Italia! Essa è vostra! Voi la difenderete! La difenderemo insieme! 14 Durante la guerra, nel maggio 1918, quei sindacalisti rivoluzionari, re– pubblicani e anarchici che appoggiavano la guerra sino in fondo avevano fondato la "Unione Italiana del Lavoro," il cui leader era Edmondo Ros– soni; come Mussolini, Rossoni prima della gutrra era stato un sindacalista rivoluzionario di estrema sinistra, e in America aveva fatto parte della "In– dustrial Workers of the World." L'rr giugno del r9rr, un gruppo di ita- 14 " Popolo d'Italia, " r 1 novembre r9 18. 401 iblotecaGinoBiahco

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