Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Mussolini e i " fascisti della prima ora " del profeta ultrarivoluzionario, che spinge le masse a rivoltarsi contro tutto e contro tutti e a credere soltanto in lui. È del tutto inutile nel calderone intellettuale di Mussolini in questo periodo isterico cercar di trovare una qualche coerenza. Nel 1932, volgendosi indietro a considerare i primi giorni del fascismo, fece lui stesso la seguente ammissione: "Non c'era nessun specifico piano dottrinale nel mio spirito. (...) Il fascismo non fu tenuto a balia da una dottrina elaborata in prece• <lenza, a tavolino: nacque da un bisogno di azione e fu azione." 11 Come ultrarivoluzionario insultava tutti i vecchi partiti costituzionali; ma come patriotta che aveva voluto la guerra e inveito piu di ogni altro contro i neu– tralisti, andava di perfetto accordo con i nazionalisti, il gruppo piu con– servatore di tutti; e come ultrarivoluzionario e ultranazionalista allo stesso tempo, metteva in stato di accusa i partiti democratici e le forme democra– tiche di governo, ma insieme chiedeva una repubblica con suffragio uni– versale per uomini e donne, giudici eletti dal popolo, decentralizzazione del . potere esecutivo, ogni sorta di restrizioni alle funzioni dello stato; cioè so– . steneva una forma di governo ultrademocratica. · Pure sotto questo miscuglio caotico di frammenti tratti dalle filosofie politiche piu diverse e contraddittorie, c'erano degli stati d'animo fondamen– tali, assai radicati, che controllavano il suo comportamento e gli davano una direzione concreta. In primo luogo, Mussolini odiava i socialisti, di cui era stato il leader sino all'autunno del 1914, e che adesso lo ricoprivan di fango come un rinnegato e un traditore, accusandolo di essere un complice della "classe capitalista" nella carneficina della guerra mondiale. In secondo luogo aveva preso a prestito dal sindacalismo rivoluzionario, dall'anarchi– smo e dal comunismo leninista il disprezzo per le istituzioni parlamentari, e il culto della violenza cqme arma politica. In terzo luogo, aveva preso a prestito dai nazionalisti il loro appèllarsi alla esaltazione patriottica. Tali erano nel 1919 e tali ancora nel 1942 le molle principali della sua azione. Tuttavia, nel 1919, egli era convinto che la rivoluzione sociale in Italia si stesse approssimando, cercava di dare vento alle sue vele allineandosi con l'estrema sinistra del movimento rivoluzionario e superando in fervore gli altri rivoluzionari italiani. Se la rivoluzione sociale di cui tutti parlavano si fosse concretizzata, sarebbe stato possibile ai rivoluzionari piu estremisti u B. MussoLINI, La dottrina del fascismo, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, pp. 9-1 o. Nelle Note sono raccolti alcuni estratti da vari scritti e discorsi di Mussolini, dai quali si cerca di fare apparire che il pensiero di Mussolini si sia sviluppato coerentemente, da una. prima trama appena tracciata, nel 1919, a ciò che era diventato nel 1928 come dottrina definitiva. Con lo stesso sistema, cioè sopprimendo tutto quando si voglia ignorare negli scritti e discorsi di Mussolini, si può darne un ritratto anarchico o conservatore, internazionalista o nazionalista, di un ateo o di un Padre della Chiesa, di un sostenitore del controllo sulle na– scite o di un ministro di una delle religioni esaltanti la prolificità, di un amico come di un nemico di o~ni paese, e cosi via all'infinito. Il compilatore della " edizione finale " (si rife– risce alla edizione Hoepli [N.d.C.]) degli Scritti e Discorsi di Mussolini non si è contentato di ignorare tutti quegli scritti e discorsi che mettevano troppo in luce tutte le contraddizioni e le inconsistenze del suo eroe; ha anche falsificato alcuni dei testi inclusi nella raccolta. Df questo fatto ha dato dimostrazione G. MEGARO,in " Politica! Science Quarterly, ," J une 1936, e in "The Journal of Modern History, ". September 1936. 399 · BiblotecaGino Bianco

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