Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Mussolini e i " fascisti della prima ora " di Mussolini si trovavano i futuristi. Dalla voce " futurismo " nella Enciclo– pedia Italiana, apprendiamo che il futurismo era un "movimento artistico-po– litico svecchiatore, novatore, velocizzatore, creato da F. T. Marinetti a Milano nel 1909." L'articolo come il programma del nuovo movimento si battevano per una "arte-vita" esplosiva, una italianità "parossista," l'abolizione della cultura e della logica, dei musei e delle università, della monarchia e del pa– pato, la " modernolatria, " un tipo di pittura astratta di " suoni, rumori, odori, pesi e forze misteriose," "eroismo e pagliaccismo nell'arte e nella vita," ed altre idiozie simili. Avendo ereditato dal padre una notevole fortuna, Mari– netti era in grado di organizzare intorno a se stesso e al suo movimento una rumorosa pubblicità a base di bollettini, volantini, conferenze, spettacoli dram– matici, riviste. Nessuno mai lo prese sul serio; la gente accorreva nei teatri agli spettacoli futuristi solo per tirar pomqdori e altri proiettili da ridere con– tro attori e musicisti. La scuola futurista non produsse una sola opera d'arte che non destasse derisione; tutto quanto di buono venne prodotto dai membri di tale scuola fu fatto dopo che questi avevano smesso di fare i pagliacci al seguito di Marinetti. Nei mesi della neutralità italiana nel 1914-15, i futuristi levarono alte grida in favore dell'intervento. Erano ferocemente antisocialisti e anticatto– lici, e in piu ferocemente antitedeschi. Una delle loro imprese piu gloriose durante la guerra fu una dimostrazione contro Toscanini, perché Toscanini suonava in Italia musica tedesca mentre era in corso una guerra antitedesca. Toscanini gettò via la bacchetta e si rifiutò di suonare qualsiasi musica. Dopo la guerra Marinetti divenne ferocemente "antibolscevico, " ma il suo antibol– scevismo era sempre anticattolico e ultrarivoluzionario. Mussolini non si un1 mai ufficialmente ai futuristi, perché essi avevano già il loro leader in Mari– netti e tra loro non c'era posto per due leaders; ma futuristi e seguaci di Mus– solini agirono sempre di pari passo. Nella campagna di calunnie contro Bissolati, i nazionalisti marciarono accanto a Mussolini e a Marinetti: dietro questi tre gruppi di avanguardia stavano tutti i politicanti e tutti i giornali che sostenevano la politica di Orlan– do e di Sonnino. Tra questi c'erano gli stessi uomini e gli stessi giornali che nel 1915 avevano seguito Giolitti, e che pur di evitare che l'Italia entrasse in guerra avrebbero rinunciato non soltanto a Fiume e alla Dalmazia, ma an– che a Trieste e all'Istria; adesso unanimemente tutti reclamavano con gran fragore non solo Trieste e l'Istria, ma anche Fiume e la Dalmazia sino all'ulti– mo sasso. Piu territori esigevano e maggiore sarebbe stato il successo dei loro attacchi contro i responsabili della guerra, se ora erano incapaci di soddisfare tutte le aspettative. I socialisti si curavan poco della Dalmazia, di Fiume, del- 1'Asia Minore, dell'Africa; ostentavano una indifferenza olimpica per i pro• blemi che si dovevano discutere alla Conferenza della Pace. Solo la " coscien– za di classe del proletariato" era capace di dare al mondo pace e giustizia. Essi erano troppo occupati a formare la coscienz,a di classe del proletariato: Cosf in tutta Italia non piu di una mezza dozzina di quotidiani, tra cui 397 Bibloteca Gino Bianco

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