Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Capitolo settirno Mussolini e z "fascisti della prima ora" Sia in Italia che all'estero era opinione generale che l'intervento italiano in guerra avrebbe portato in breve alla sconfitta delle potenze centrali e alla .fìne della guerra. Ciò sarebbe forse successo se gli eserciti italiano e ru 4 meno fossero entrati in guerra nei primi mesi del 1915, quando l'esercito austriaco stava subendo dei rovesci sul fronte russo e su quello serbo. Ai pri 4 mi di marzo, l'idea che l'Italia e la Rumania attaccassero l'Austria in quel preciso momento sollevò ondate di panico tra gli uomini al potere a Vienna e a Budapest. Alla .fìne di maggio, quando l'Italia entrò in guerra senza che la Rumania si muovesse, le armate russe erano già state messe fuori combatti 4 mento nella cosiddetta battaglia di Gorlice. Di conseguenza l'alto comando austriaco poteva disporre adesso di larghe forze sui fronti italiano e serbo; inoltre l'alto comando italiano mostrò nelle operazioni militari una completa mancanza di immaginazione e di capacità. Invece di durare pochi mesi, la guerra si trascinò per tre anni e mezzo. La maggioranza parlamentare, che nel maggio 1915 aveva votato la guerra con riluttanza, rimase passiva e come in letargo durante i primi mesi; ma via via che le difficoltà si moltiplicarono, questi uomini presero coraggio e cominciarono a ripetere: "Ve lo avevamo detto"; contemporaneamente i deputati "socialisti ufficiali" divennero con le loro critiche sempre piu aggres• sivi. E le buone ragioni per criticare non mancavano di certo, per il modo inetto con cui la guerra veniva condotta e per l'opera inefficiente e priva di tatto della amministrazione civile. Per sostenere i gabinetti di guerra contro i violenti attacchi dei socialisti, tutti quei deputati che erano stati favorevoli all'intervento o che lo avevano sinceramente accettato dopo che questo era diventato inevitabile, si raccolsero in un "Fascio di Difesa Nazionale," che andava dai nazionalisti della estrema destra ai socialisti riformisti della estrema sinistra; il gruppo non compren 4 deva piu di 150 deputati, rivolti contro i socialisti ufficiali e contro i loro piu o meno prudenti sostenitori. La Camera rimase sempre divisa tra una mino– ranza ostinata' favorevole alla guerra sino in fondo, un'altra minoranza ostinata che voleva la immediata cessazione della guerra mediante " una 39 2 BiblotecaGino Bianco

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