Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Le:::ioni di Harvard: L'Italia dal I919 al 1929 schiato il suo denaro in un giornale che doveva ancora uscire, e che il giornale di Musso– lini non poteva avere una base lussuosa, se si voleva evitare che aumentasse il numero di coloro, i quali chiedevano: " Chi paga? " L'unico elemento rilevante nella "convinzione " della signora Sarfatti, è che nel feb– braio del 1915 una commissione d'inchiesta sulla origine dei fondi di Mussolini arrivò alla conclusione che il giornale di Mussolini era stato reso possibile da un contratto con una agenzia di pubblicità, e che quando l'agenzia non fu piu disposta a sostenere il giornale, arrivarono in aiuto alcuni " parenti ed amici, " tutti favorevoli all'intervento dell'Italia in guerra.1° La commissione sarebbe arrivata a conclusioni diverse se avesse avuto sott'occhio le notizie venute alla luce piu tardi dalle parole di Luchaire e dal silenzio di Cachin. De Begnac non ha dubbi sul fatto che l'origine finanziaria del giornale di Mussolini sia stata " purissima, " 11 e mentre dedica un centinaio di pagine a descrivere le glorie del suo eroe durante l'estate e l'autunno del 1914, si libera elegantemente di questa fac– cenda dando in appendice la relazione della commissione del febbraio 1915. La sola tattica • che De Begnac poteva seguire con qualche decenza in questo tentativo disperato era di passar sopra alla questione con la maggior fretta possibile. II Per farsi un'idea delle falsificazioni che sono state elaborate e messe in circolazione sulla carriera politica di Mussolini, si ricorderanno alcuni esempi. 1) Luigi Villari, parlando nel 1924 della vita di Mussolini prima dell'intervento ita– liano nella grande guerra, si guarda bene dal dire che sino al 1914 Mussolini era stato un furioso sostenitore di quella teoria per la quale la difesa nazionale non è cosa che riguardi il proletariato. Villari si contentò di dire che " dal momento dello scoppio della guerra, Mussolini comprese istintivamente la necessità dell'intervento italiano, e in questa sua convinzione non ebbe mai incertezze. " 12 La verità è che Mussolini predicò la neutralità durante l'agosto e il settembre del 1914. Fu solo con il 18 ottobre che cominciò a predicare l'intervento. 2) Nell'agosto del 1914, il leader socialista del Trentino, annesso all'Impero austriaco, fugg1 in Italia, e si unf alla campagna per l'intervento dell'Italia in guerra contro le po– tenze centrali. (Quando venne dichiarata la guerra si arruolò volontario, e nel 1916 venne fatto prigioniero dagli austriaci e impiccato.) Il quotidiano socialista Avanti!, di cui Mus– solini era il direttore, in una corrispondenza da Roma mise in burletta una eventuale guerra "per liberare coloro che non hanno assolutamente alcun desiderio di staccarsi dal- 1'Austria. " 18 Battisti inviò a Mussolini una lettera di protesta contro tale affermazione. Nel 1909, Mussolini per un certo tempo aveva lavorato a Trento sotto Batti– sti ed era rimasto con lui in rapporti di amicizia; non poteva quindi rifiutarsi di pub– blicare la sua protesta, che apparve nel numero dell'Avanti! del 14 settembre. Ma mentre Battisti aveva intitolato la sua lettera " Non bestemmiare, " Mussolini scelse il titolo neu– trale di "Trentini e Trentino, " e privò inoltre la lettera del suo ultimo periodo, che .diceva: Se l'Italia non può ricordarsi di noi, irredenti, sia I Se l'operare per la nostra reden• zione dovesse recarle rovina, noi subiremo ancora il servaggio. Sia tutto questo! Dimenti– cateci, se volete, ma non dite che noi non vogliamo staccarci dall'Austria. È un'offesa. È una bestemmia.14 La lettera di Battisti, cosf mutilata, veniva presentata con le seguenti parole: 10 Il testo della Relazione della Commissione d'inchiesta è in DE BEGNAC, op. cit., III, 603-609. 11 Op. cit .. III, 395. 39° 12 The Awakening of ltaly, cit., p. 19. 13 C. BATTISTI, Scritti politici, Firenze, Le Monnier, , 923, p. 189. H c. BATTISTI, op. cit., p. 192. BiblotecaGino Bianco

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