Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il colpo di stato del maggio 191 5 Monsieur Julien Luchaire (non Louchaire) non fu mai mm1stro in alcun gabi– netto francese. Monsieur Mantoux, il noto storico che fece da interprete alla Conferenza della Pace nel 1919, non può aver detto che Luchaire è mai stato ministro per la Pub– blica Istruzione in un gabinetto francese. Molto probabilmente Varé non ricordava esat– tamente le parole di Mantoux. Nel 1914-15, Luchaire era direttore dell'Istituto francese a Milano. Egli può aver agito solamente come intermediario tra la missione francese e Mussolini. Quanto alla restituzione del denaro ai " donatori," la cosa sembra improbabile, almeno nel 1916. A quel tempo Mussolini non era in grado di dare diciamo pure centomila franchi. Sia come sia, rimane il fatto che nel novembre del 1922· Varé non aveva nessuna ragione di inventare la sua conversazione con Mantoux, né Mantoux aveva nessuna ragione di inventare la storia raccontatagli da Luchaire, né Luchaire aveva nessuna ra– gione per inventare la storia del denaro francese accettato da Mussolini nel 1915. Nel novembre del 1922, in vista della occupazione della Ruhr, il ministero degli Esteri fran– cese aveva estremo bisogno dell'aiuto di Mussolini contro il Foreign Office inglese. I francesi volevano fare cosa gradita a Mussolini. Molto probabilmente questo spiega perché, proprio in quel momento, Luchaire accreditò a Mussolini questo atto di eroismo finanziario, che non ha precedenti né possibili paralleli tra i giornalisti francesi. In . tal modo l'affermazione di Luchaire circa il denaro accettato da Mussolini nel 1915 deve essere accettata come una prova fornita da un testimone che era in una posizione tale da essere bene al corrente, e non aveva nessuna ragione di ingannare Mantoux. Stabilito questo fatto fondamentale, altre testimonianze che altrimenti rimarreb– bero ambigue acquistano un altro significato. 2) Ncl marzo 1925, nel corso di un processo politico davanti alle Assise di Parigi, il pubblico ministero esortò i giurati a non dimenticare che l'Italia era entrata in guerra a fianco della Francia grazie agli " sforzi disinteressati" di Mussolini. Ma1tre Torrès, avvocato della parte antifascista, " solennemente" ribatté che Mussolini si era com– mosso per le sorti della Francia solo dopo avere intascato le somme destinate a com– prarlo. Né il pubblico ministero né l'avvocato della parte fascista osarono soffermarsi piu su questo punto. Fuori della corte, Ma1tre Torrès dette maggiori particolari: Ci fu un momento, proprio al principio della guerra, quando il partito socialista ita– liano era unanime contro l'intervento dell'Italia. Il governo francese era preoccupato, e prese in considerazione la cosa in una seduta del gabinetto. Fu esaminata la questione se fosse possibile convertire qualche socialista alla causa della guerra: una possibilità finanziaria. Fu fatto il nome di Mussolini. Il primo pagamento fu di 15.000 franchi, e dopo gli furono accordati 10.000 franchi al mese. Chi dava il denaro era il segretario di Guèsde, Dumas. Fu allora che nacque Il Popolo d'Italia, per sostenere l'intervento immediato. Questa è la storia esatta, chC?nessuno oserà smentire per paura di documenti piu schiaccianti.3 3) Il 9 novembre 1926, il deputato francese Renaudel scrisse nel Quotidien: "Molti di noi ricordano che i primi numeri del Popolo d'Italia furono pubblicati con l'aiuto del denaro francese. Marcel Cachin sa tutto ciò, ma non gli piace che se ne parli. " Marce1 Cachin, che nel 1926 era un deputato comunista, era stato membro socialista della " union sacrée" durante la guerra 1914-18, e si era recato diverse volte in Italia in missioni semi– ufficiali. 4) Il 9 gennaio 1928, il deputato francese Paul Faure scrisse nel Populaire: "Un giorno Jules Guèsde, allora ministro di stato, mi confidò che avevamo laggiu un uomo che era dei nostri: Mussolini. Gli avevamo mandato un primo pagamento di centomila franchi per lanciare il suo giornale. Non posso dire esattamente chi abbia portato il de– naro; ma Cachin, se vuole, può informarne i lettori dell'Humanité; egli era allora in Ita– lia per incontrarsi con Mussolini per conto del governo francese. " Le cifre date da Mrutre Torrès non corrispondono con quelle date da Faure; ma dopo diciotto anni un errore di 3 A. BORGHI, Mussolini Red and Black, cit., pp. 87-89. r ·e1b oteca G1noBianco

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