Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Osservazioni al capitolo sesto Sulla ongme dei fondi, che permisero a Mussolini di iniziare e di tirare avanti la pubblicazione del suo quotidiano, abbiamo due gruppi di testimonianze: a) testimonianze desunte da fonti francesi, e b) testimonianze desunte da fonti italiane. a) Fonti francesi r) In un libro di ricordi di un diplomatico italiano fedele a Mussolini, Daniele Varé, alla data del r9 novembre 1922, si legge quanto segue: Mantoux mi raccontò una storia che aveva udita su Mussolini ieri da Julien Louchaire, già ministro per la Pubblica Istruzione nel gabinetto Ribot e direttore dell'Istituto francese di Firenze. (. .. ) Eccola quale fu raccontata da Loucbaire a Mantoux: Sui primi del 191 5, il giornale di Mussolini di recente fondazione, Il Popolo d' I ta/ia, faceva pressione perché l'Italia abbandonasse la neutralità, e predicava la necessità dell'in– tervento a fianco degli Alleati. In quel tempo il governo francese mandò in Italia una mis– sione a scopo di propaganda. (. .. ) Dato che il Popolo d'Italia faceva già la migliore propa– ganda possibile a favore degli Alleati, i membri della missione francese, avendo appreso che il giornale aveva bisogno di fondi per tirare avanti, andarono dal direttore-proprietario e gli offrirono di contribuire. Mussolini accettò l'offerta, e gli fu consegnata una somma per soste– nere la nuova impresa giornalistica. Non ricordo l'entità della somma. Vogliamo dire cen– tomila lire, o forse di piu? Questi fondi furono debitamente usati per lo scopo, per il quale erano stati offerti, e nessuno in Francia pensò piu a quella faccenda. Ma un anno piu tardi, molto tempo dopo che l'Italia era entrata in guerra, un assegno di centomila lire (o quale che fosse la somma) con firma di Mussolini, fu restituito ai donatori con molte espressioni di gratitudine per il " temporaneo prestito. " La cosa fu raccontata al presidente del Consiglio Ribot, il quale non riusciva a crederlo. Chi mai presta denaro ad un giornale? In tutta la ·storia del giornalismo non è mai accaduto che una somma, spontaneamente offerta per uno scopo specifico e adoperata con successo per quello scopo, sia stata restituita a chi l'aveva data. A quel tempo Mussolini era sconosciuto fuori d'Italia, e non era ancora diventato quello che fu piu tardi. È segno di grande indipendenza di carattere in lui non essere rimasto obbli– gato verso un governo straniero e non dover ammettere che si dicesse che era " finanziato " da stranieri. Mantoux mi disse che questa storia gli aveva fatto una grande impressione.2 1 Cfr. G. SALVEMINI, Mussolini diplomatico, Bari, Laterza, 1952, Appendice A, Musso– lini e l'oro francese, ~p. 419-431, dove appaiono buona parte delle osservazioni seguenti riela– borate in seguito a piu recenti testimonianze, che peraltro non ne mutano le conclusioni. [N.d.C.] · 2 D. VARÉ, Laughing Diplomat, London, John Murray, 19138, pp. 213-214. (Nell'edizione italiana, Il diplomatico sorridente, Milano, Mondadori, 1941, il brano è omesso. [N.d.C.]) BiblotecaGino Bianco

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