Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il colpo di stato del maggio r915 che non accettavano il suo nuovo punto di vista. Come era. naturale, tutto il partito, che sino a quel momento aveva visto in lui il sostenitore della neutra– lità assoluta, gli si rivoltò contro. Mussolini si dimise dalla carica di direttore del quotidiano socialista, e alla metà di noven1bre inaugurò un nuovo quo– tidiano, Il Popolo d'Italia. Dato che non aveva mai avuto denari, non poteva aver fondato il suo giornale con le sue risorse finanziarie. Quindi istantaneamente ognuno co– minciò a chiedersi di dove venivano i nuovi fondi a sostegno di quella avven– tura giornalistica. Naturalmente, i piu rumorosi nel domandarsi: "chi pa– ga?," erano i vecchi compagni, e la risposta la conoscevano già: "la bor• ghesia"; Mussolini si era venduto alla borghesia, e Mussolini reagiva defi• nendoli "imbecilli, stupidi, deficienti." Un giorno si rifiutava di assogget• tarsi all'assurda richiesta di rendere noti i retroscena dei suoi affari 13 ; un altro giorno si dichiarava pronto ad " aprire le porte della sua casa, spalan– care i suoi cassetti, squadernare i suoi registri, mettere a disposizione tutte le pezze giustificative dell'azienda," ma a condizione che l'amministratore del giornale socialista facesse altrettanto. 14 Minacciava di rivelare fatti che i suoi avversari avrebbero preferito tenere all'oscuro. Era venuto a conoscenza di questi fatti nella sua qualità di direttore del giornale ·socialista, ma finché era andato d'accordo con i suoi "compagni" era stato ben disposto ad in– gollarli. Il 18 novembre, il quotidiano svizzero N eue Zurcherzeitung e il Wolfj Bureau pubblicavano un telegramma da Milano dove si diceva che sembrava che Mussolini "privo di mezzi personali" avesse a sua disposizione circa 500.000 lire e ricevesse informazioni dalla Francia "tramite Monsieur Cam• bon, " che già era stato ambasciatore francese a Costantinopoli e a Berlino. Di fronte a tali voci, Mussolini si schermf: "Lasciamo dire, per quanto la cosa sia buffa. Io so di essere a posto con la mia coscienza e ciò mi basta." 15 "Vogliono farmi passare per un venduto? Ebbene, provino." 16 La "insinua– zione " del Wolff Bureau era " essenzialmente e soprattutto ridicola. m 1 Quando gli venne chiesto di spiegare come mai pochi giorni prima che uscisse il primo numero del suo giornale egli era andato a Ginevra rispose: "Quan• do ne avrò voglia (...) descriverò il mio viaggio a Ginevra. Viaggio noto, del resto, niente affatto ' misterioso '. " 18 E certamente il viaggio non era stato misterioso, ma rimaneva misterioso il suo scopo. Il punto cruciale era questo, e Mussolini non dette mai in proposito nessuna spiegazione. Musso• lini aveva a suo vantaggio il fatto che Cambon non ebbe mai niente a che fare con lui; ma tra Parigi e l'Italia, oltre Cambon, c'erano molti altri canali possibili. · 13 "Popolo d'Italia," 20 novembre 1914. 14 " Popolo d'Italia, " 23 novembre 1914. 16 Intervista al "Giornale d'Italia, " 20 novembre 1914. 16 " Popolo d'Italia, " 20 ·novembre 1914. 17 " Popolo d'Italia, " 27 novembre 1914. 18 Ibidem. Bibloteca Gino Bianco 379

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