Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

L'assetto politico del. I914 riato - proclamava - è antipatriottico per definizione e per necessità" 19 bis; soste– neva il diritto degli italiani del Trentino di mantenere la loro lingua ed ottenere leggi proprie contro il pangermanesimo del Tirolo. Ma socialisti ed anarchici avevano sempre sostenuto che le minoranze razziali avevano il diritto di conservare la p,ropria lingua e la propria cultura e di godere di leggi proprie. Mussolini non sostenne la separazione del Trentino dall'Austria e la sua annessione all'Italia; questa era una aspirazione, per quanto segreta e remota, dei socialisti italiani del Trentino, ma non di Mussolini. Ciò che a Mussolini stava a cuore era la rivoluzione sociale; l'affermazione della Sarfatti che Mussolini abbia trovato a Trento due gruppi, uno favorevole all'Austria e uno all'Italia, e che si sia unito al gruppo filoitaliano contro quello filoaustriaco, è pura invenzione. Quando nel settembre del 1909 il governo austriaco ordinò -l'espulsione di Mussolini, lo fece perché lo considerava un insolente agitatore rivoluzionario, e non un nazionalista. Molti socia/ scientists sono andati in cerca delle fonti del pensiero politico di Mussolini, come di tanto in tanto un qualche esploratore se ne parte alla ricerca delle sorgenti del Nilo. Ma questi ricercatori sono completamente ignoranti della storia del movimento socialista italiano e del pensiero politico italiano, e non si curano di fare attenzione alla cronologia registrando le manifestazioni del pensiero mussoliniano. Di conseguenza non scoprono un bel niente e ammucchiano un, sacco di sciocchezze. Al padre di Mussolini, che prima era un anarchico attivo seguace di Bakunin e poi un attivo socialista della prima ora, Megaro ha dedicato uno dei capitoli piu inte– ressanti del suo libro. Tra gli scritti del padre e quelli del figlio - naturalmente del periodo in cui era ancora un socialista estremista - c'era una sorprendente continuità. "Quegli apologisti ed anti-apologisti - scrive assai a proposito Megaro - che si sono indugiati a tratteggiare la paternità intellettuale di Benito Mussolini, prima di sballottarla tra Nietzsche, Pareto, Sorel e vari altri pensatori, avrebbero fatto bene a ponderare l'influenza esercitata su di lui dal suo vero padre." 20 È assurdo far risalire a Sorel le idee di Mussolini sulla necessità della violenza; Mussolini era un figlio rivo-· luzionario di quella Romagna " da tempo cos( famosa per- la violenza delle passioni politiche " e " focolaio e insieme campo di battaglia di dottrine radicali estremiste, e roccaforte di giacobinismo, carbonarismo, insurrezionalismo e repubblicanesimo mazzi– niano, anarchismo e socialismo rivoluzionario. " 21 Quando Sorel si distaccò dat movi– mento sindacalista rivoluzionario per unirsi ai clerico-realisti della Action Française, anti– cipando un cambiamento che MussoUni doveva compiere quattordici anni. dopo, Mus– solini gli scagliò contro un torrente di· insulti, dei quali Megaro fornisce alcuni cam- pioni. Questa è una delle molte rivelazioni che si trovano nel libro. · Megaro inoltre riduce alle sue giuste proporzioni, cioè a nulla, l'influenza ·che Pareto avrebbe avuto su Mussolini; se Mussolini abbia mai frequentato le lezioni di Pareto all'Università di Losanna si dimostra qui essere una questione aperta, e in caso affermativo, ciò può esser stato solo per poche settimane nella primavera del 1904. Senza dubbio la concezione di Mussolini di una minoranza rivoluzionaria, che si im– padronisce del potere e rovescia la borghesia con la violenza, era affine alla teoria paretiana dell' "élite"; ma la élite proletaria, di cui Mussolini senza quattrini com'era si considerava egli stesso un membro, avrebbe soppiantato la élite borghese, mentre Pa– reto, che aveva ereditato da uno zio un. sacco di quattrini, aveva una adorazione pro– fonda per la professione del capitalista, e si arrabbiava contro quei borghesi che non si curavano di proteggere tale professione. Pareto voleva che la borghesia opponesse una spietata resistenza al socialismo sino a soffocarlo; ma poiché né i borghesi né i socialisti erano disposti a seguire i suoi consigli, egli li · un( nella stessa condanna. E neppure Mussolini aveva bisogno di conoscere gli scritti e le lezioni di Pareto, per acca– rezzare il sogno di un socialismo spietato che distruggesse la borghesia decadente; gli 19 • 11 Cit. trad. 20 G. MEGARO, op. cit., p. 28. 21 G. MEGARO, op. cit., pp. 21-22. BiblotecaGinoBiahco

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