Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 parole attribuite al Bissolati sian vere; ma piu o meno esatte, furon dette, e rimane il fatto dell'andata al Quirinale a rallegrarsi col Re. 1 In un discorso a Milano il 22 luglio 1913 affermava: "Questo proleta– riato ha bisogno di un bagno di sangue." 2 Il 12 giugno 1914, dopo una settimana di gravi disordini nell'Italia centrale, scriveva sull'Avanti"! di cui era allora direttore: Tutto ciò non turba nelle sue linee grandiose la bellezza del movimento. Noi lo constatiamo con un po' di quella gioia legittima colla quale l'artefice contempla la sua creazione. Se il proletariato d'Italia, oggi, va formandosi una nuova psicologia; se il pro– letariato d'Italia, oggi, si presenta sulla scena politica con una nuova individualità, piu libera e insofferente, (...) lo si deve (...) a questo nostro giornale. Mussolini aveva e conserva ancora i segni di uno sviluppo intellettuale che si è andato formando disordinatamente tra le vicende turbolente di una gioventu passata in povertà, tra frettolose letture di giornali e opuscoli di pro– paganda, sotto lo sprone di un quotidiano problema da risolvere, giorno per giorno, non importa dove, come e quando, che non era il problema dello svi– luppo intellettuale, ma quello dell'esistenza materiale. Ma incitando i lavora– tori agli scioperi, promuovendo dimostrazioni e tenendo comizi rivoluzionari, aveva imparato ad esercitare il controllo sulla emotività delle folle. La sua concezione politica e filosofi.ca potrebbe ridursi a una sola parola: "violen– za." Pur attraverso tutte le sue incongruenze, Mussolini è rimasto fedele a quella filosofia; movimento, azione, audacia, "vivere pericolosamente" : que– sti sono sempre stati e sono tuttora i suoi metodi e i suoi slogans. Nel giugno del 1914 un socialista riformista e futuro pr~sidente del Con– siglio, Ivanoe Bonomi, tracciò di Mussolini il seguente profilo: Per questo fiero romagnolo, il proletariato d'Italia è ancora un fanciullone sentimen– tale che dà in isrnanie, ma si piega, poi, alle sculacciate. Bisogna quindi curarlo con la striglia e cacciarlo avanti con le pedate. (...) Ci vuole un salasso per rifare il sangue al popolo d'Italia. E venga dunque la " giornata storica, " la giornata di combattimento, nella quale il proletariato acquisti sulla barricata e nella lotta per le strade la coscienza della sua forza materiale. Non importa per ora vincere; ciò che importa è trionfare della timidità, della paura, della prudenza che ipceppano e arrestano lo slancio rivoluzionario del proletariato. 3 Il partito nazionalista era stato formato nel 1910 da un gruppo di scrit– tori e uomini politici provenienti dalla piccola borghesia intellettuale: Luigi Federzoni, Alfredo Rocco, Enrico Corradini, Roberto Forges-Davanzati, Fran– cesco Coppola, Maurizio Maraviglia, Paolo Orano, tutti destinati a diventare alti papaveri del regime fascista. Mentre Corradini aveva iniziato la sua car– riera nel 1896 come un conservatore e un imperialista assoluto, i piu degli altri avevano fatto il loro ingresso nella vita pubblica un po' piu tardi, tra il 1 " Lotta di classe, " 13 luglio 1912. 2 Cit. trad. 3 I. BoNOMI, Dieci anni di politica italiana, Milano, Soc. Ed. Unitas, r 924, pp. J 7-18. BiblotecaGinoBianco

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