Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

L'arretratezza dell'Italia e il " Volksgeist" politica e finanziaria del paese. Secondo C. K. Chesterton e molti altri osser~ vatori, l'Inghilterra è governata dalla sua week-end aristocracy. Nel 1938, !n Inghilterra molti lamentavano che la politica estera britannica fosse diretta da un piccolo circolo di magnati filotedeschi, il "Cliveden set," dal nome della casa di campagna di Lady Astor dove i leaders del partito conservatore si riu– nivano durante i loro week-ends. Simon Haxey, in un libro pubblicato nel 1939, 2 ha raccolto prove convincenti a dimostrazione del fatto che i rappre– sentanti parlamentari del partito Tory appartengono a .una catena di interessi capitalistici che non ha niente a che fare con la massa del popolo britannico; in un altro libro pubblicato nel 1941, 8 H. E. Dale mostra che gli uomini che dirigono i 120.000 impiegati statali in Gran Bretagna non sono piu di sei– cento, e agiscono da ponte tra la macchina amministrativa e i ministri del gabinetto, alle cui spalle stanno i parlamentari Tory. Quindi in effetti gli uomini che governano la Gran Bretagna non sono piu di un migliaio. Un quadro della democrazia americana tracciato nel 1938 sorprende per la s1m1- larità con quello dato da Ferrero nel 1925 sull'Italia prefascista: Gli Stati Uniti sono posseduti e dominati da una gerarchia delle sessanta famiglie piu ricche, sostenute da non piu di novanta famiglie un po' meno ricche. Fuori di questo circolo plutocratico vi sono forse altre 350 famiglie, di ricchezza e di origini piu incerte, con un reddito per lo piu di 100.000 dollari ed oltre che non ha legami con i membri del piu ristretto circolo. Queste famiglie sono il centro vitale della moderna oligarchia industriale' che domina gli Stati Uniti, operando con discrezione sotto una forma di regime democratica de jure, dietro la quale a partire dalla Guerra Civile si è formato un governo de facto, che nelle sue linee è assolutista e plutocratico. Questo governo de facto è il go– verno effettivo degli Stati Uniti, non ufficiale, invisibile e misterioso. È il governo del de– naro in una democrazia del dollaro. 4 In questo quadro ci deve essere molto di vero, se anche altri scrittori sono arrivati alle stesse conclusioni,5 e se, secondo il segretario di stato Ickes, l'America è testimone di una lotta all'ultimo sangue tra plutocrazia e demo– crazia, che durerà "sintanto che riescano vincitori i 120 milioni di americani o le sessanta famiglie. " 6 In nessun regime democratico il potere è nelle mani di tutta la popola– zione o della sua maggioranza. Il potere è nelle mani di quel partito che per il momento è sostenuto dai voti della maggioranza degli elettori, e questa maggioranza non è la maggioranza di tutta la popolazione, ma solo di quella parte della popolazione che si interessa di politica almeno quel tanto da par– tecipare alle elezioni. Tutti i partiti sono minoranze organizzate, che cercano di ottenere l'appoggio della maggioranza elettorale, e a sua volta questa mag– gioranza elettorale non è che una minoranza dell'intera popolazione. All'inter- 2 Tory M. P., London, Gollancz, 1939. 8 H. E. DALE, The Higher Civil Service of Great Britain, Oxford, University Press. 4 F. LuNDBERG, America's Sixty Families, New York, The Vanguard Press, 1937, p. · 3. 6 H. AGARand A. TA·;rn, Who Owns America?, Boston-New York, Houghton Mifllin Co., t936; e A. RocHESTER, Rulers of America, New York, International Publishers, 1936. 6 Address del 30 dicembre 1937. BiblotecaGinoBianco 345

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