Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista it} Italia anarchico nonché agente del servizio segreto inglese, e che era al tempo stesso ufficiale del 70° reggimento fanteria, offd dei fondi agli anarchici per il loro giornale Il Grido della Rivolta. Gli anarchici fiorentini presero informazioni sul suo conto, e scoprirono che si trattava di una spia del governo. Poco tempo dopo un ufficiale superiore in servizio a Firenze si offri ad un repub– blicano fiorentino per facilitare l'esecuzione di un colpo di mano contro una caserma, a condizione che gli fossero comunicati i nomi delle persone di– sposte a prendere parte all'operazione. Il repubblicano informò gli anarchici di questa propost~, ma questi, sospettando un ttanello, non ne fecero di niente. Durante e dopo l'impresa di Fiume, D'Annunzio fu dappertutto un attivo promotore di disordini. I suoi agenti, reali o sedicenti, organizzavano delle congiure teatrali che la polizia riusciva sempre a smascherare al mo– mento giusto. 19 Di due accesi rivoluzionari, Mingrino e Ambrosini, che nel 1920-21 si misero in mostra come promotori di una organizzazione armata, chiamata gli " Arditi del popolo, " il Mingrino fu scoperto nel 1926 essere un agente provocatore, e l'altro, nel 1922, si ritrova tra le fila fasciste. Quale che sia stata l'autentica propaganda bolscevica in Italia, vi fu anche un bolscevi– smo montato ad ~rte, per servire come pretesto alla reazione. I fascisti italiani e i loro amici all'estero si richiamano continuamente alle violenze commesse nel 1919 e 1920 durante gli "scoppi di follia bolsce– vica," all'amnistia ai disertori, all'invasione di terre e all'occupazione delle fabbriche nel settembre 1920. Senza dubbio in quegli anni agitazioni e minacce di violenza furono frequenti e spesso esasperanti. Se non teniamo conto della brutalità di questi fatti, non saremo in grado di spiegarci la ferocia della reazione fascista. Tuttavia, quando si prendono in considerazione queste violenze bolsce– viche, si dovrebbe sempre tener presente che secondo un opuscolo pubblicato dal partito fascista nella primavera del 1921 20 il numero degli omicidi nel 1919 e 1920, sino all'occupazione delle fabbriche (settembre 1920), non su– pera la cifra di trenta. Uno spoglio accurato del Corriere della Sera, 21 compiuto da uno dei miei amici per quel periodo, dava a 65 il numero degli omicidi commessi dai ".bol- · 19 Un dato significativo di questa attività "bolscevica " di D'Annunzio si trova nel libro dell'a~archico ARMAN:ç>O BORGHI, L'Italia fra d1te Crispi, cit., pp. 19 3 , 2 3 4: " Chi non ricorda che <:t fu un te~p'? m cui D'Annunzio (. ..) tentò di presentarsi alla classe operaia come il campione del socialismo e della repubhlica sociale tenendo dei discorsi di sapore bolscevico e si interessò persino di scioperi ferroviari? " ' 2 ? Bar~arie rossa: riass1mto cronologico delle gesta compiute dai socialisti italiani dal r9rp in Poi, a cura del Comitato Centrale dei Fasci Italiani di Combattimento, Roma, Tip. Sociale, 1921. • 21 ~er mettere ii:i,gra~o chi potesse dubitare della diligenza e della buona fede di questo sp<?gho ~1 _cont;ollar~ 1 fatti dalla stessa fonte, metto qui le indicazioni dei numeri del giornale dai qual~ 11 m10 amico ha tratto. le informazioni: 1919: 17 e 18 aprile, 29 e 30 settembre, 3, 4 e 7 dicembre; 1920: 2 gennaio, 26 marzo, 13, 15, 20 e 29 aprile, 3, 4, s, 6 e 26 maggio, S, 13, 2 4, 26, 27, 28 e 3o_giugno, 1, 2, 13, 26 e ~o luglio, 10, 17 e 30 agosto, 7, 11, 23 e 24 settembre. Tra 11 191~ e tl 1922 il "Corriere della Sera" fronteggiò energicamente la cosid– detta _marea "bolscevica. " La cronaca delle violenze bolsceviche era compilata con estrema attenz1o~e, ed è ben difficile che siano stati molti i casi sfuggiti alla accuratezza dei suoi resoconti. 18 BiblotecaGino Bianco

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