Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La ripresa dell'Italia quelle misure che nell'anno seguente produrranno un avanzo. Un gabinetto eredita dal suo predecessore non il deficit dell'anno precedente, ma le entrate e le spese dell'anno in corso. Gli enormi disavanzi negli anni immediatamente successivi alla guerra furono do– vuti alla liquidazione delle spese straordinarie dipendenti dalla guerra. Nel maggio 1923, De Stefani, ministro delle Finanze nel gabinetto Mussolini dall'ottobre 1922 al luglio 1925, accennò a questo fatto: A costituire gli avanzi e i disavanzi finanziari dei singoli e~ercizi, in un bilancio di competenza, concorrono, come si è detto, non soltanto le entrate riscosse e le spese pagate, ma anche le entrate rimaste da riscuotere e le spese rimaste da pagare negli esercizi stessi. Sen– nonché durante il periodo bellico le complesse esigenze, cui occorse provvedere, impedirono che il bilancio rispecchiasse tutti i fatti amministrativi, propri di ogni anno finanziario. (. ..) Per tali cause i disavanzi degli esercizi di questo ultimo triennio, quali appariscono dai ren– diconti consuntivi, non rappresentano le risultanze reali délle gestioni inerenti agli esercizi medesimi, ma bensi la somma degli avanzi o disavanzi dipendenti dalla gestione delle entrate e delle spese di competenza di detti esercizi con l'aggiunta dell'importo delle regolazioni an– zidette, importo che avrebbe dovuto far carico ai precedenti anni finanziari, nei quali le cor– rispondenti spese ebbero realmente a verificarsi. Scendendo ora all'esame dei risultati degli ultimi esercizi, si ha che il 1920-21 si è chiuso con un disavanzo reale di 14 miliardi e 634 milioni (... ); ma ove le entrate e le spese vengano depurate di tutte le partite direttamente dipendenti da cause determinate dalla guerra, ne risulterebbe che la gestione dell'esercizio medesimo, nella parte che può conside– rarsi di carattere normale, si è, in realtà, conclusa con un disavanzo notevolmente inferiore. (... ) Per l'esercizio 1921-22 ( ... ) il deficit (... ), come quello del precedente esercizio, risulta anch'esso di non poco attenuato. 2 De Stefani ebbe cura di non dare cifre precise. Ma le ricerche nei documenti uffi– ciali m cui le cifre sono sepolte, danno i risultati seguenti 3 : Anno Deficit Spese per la guerra l 918-1919 23.345 milioni 25.~83 milioni 1919-1920 11.494 milioni 12.424 milioni 1920-1921 20.955 milioni 22.329 milioni 1921-1922 17.169 milioni 18.264 milioni " Marcia su Roma" 1922-1923 3.260 milioni 4.837 milioni È chiaro che i disavanzi risultarono solamente dalle spese eccezionali dovute alla guerra. Il peso maggiore si fece sentire nei primi quattro anni dopo la guerra. Quando la pressione cominciò a rallentarsi nel 1922-1923, anche il disavanzo cominciò a sparire. Sarebbe fatica sprecata cercare una esposizione obiettiva di questi fatti nei panegi• rici sulla finanza fascista con cui la " propaganda " ha riempito il mondo intero. Nel 2 A. DE STEFANI, Documenti sulla condizione finanziaria ed economica dell'Italia, Roma, Libreria dello Stato, maggio 1923, pp. 169-171. Anche il deputato fascista Olivetti nel 1925 ammise che se si detraggono dai bilanci del 192 1 e 1 922 le spese per gli indennizzi di guerra, e il costo di quelle iniziative industriali intraprese durante la guerra per i rifornimenti ali– mentari, i trasporti ecc., e che in quei due anni erano ferite aperte, il deficit per il 1921 sarebbe "notevolmente inferiore;" e quello per il 1922 "anch'esso assai diminuito. " Rela– zione della Giunta del Bilancio per gli esercizi dal I9I2-I3 al 1923-24, Roma, 1925, p. 23. Anch'egli si guardò bene dal fornire i dati effettivi. Anche il conte Volpi, nel suo discorso del 9 dicembre 1926, parlando della diminuzione delle spese di guerra, non citò i dati precisi. Cfr. G. MATTEOTTI, Reliquie, Milano, Corbaccio, 1924, pp. 120, 142, 174, 196, 205. . 8 Questi dati non corrispondono né con quelli forniti da G. PARATORE, Alcune nota di Politica monetaria, Roma, Modernissima, 1925, e La situazione economica e finanziaria ita– liana, in "Rassegna internazionale," serie II, 1925, fase. 4, 5, 6; né coi dati forniti da BANCA COMMERCIALE ITALIANA, Movimento economico dell'Italia, cit., p. 160; né con quell~ dati dal Rendiconto generale per l'esercizio 1925-26, nota preliminare, pp. civ, CVII, CXII. I da~1 da me esposti sono ricavati dalla pubblicazione ufficiale fas~ista Il Bilancio _dello Stato dal. I9I3• I4 al I929-30, cit., e da F·. A. REPACI, La finanza itahana nel ventennio 19I3-I932,. c1t. Co– munque tutti i dati, indipendentetn(;nte dalla loro fonte, conducono alla stessa conclusione. 337 ibloteca Gino Bianco

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