Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Osservazioni al capitolo terzo Per dare credito alla versione secondo la quale il regime fascista avrebbe riportato l'ordine dopo il caos, tutti i giornalisti legati alla propaganda fascista hanno descritto la crisi del dopoguerra con le tinte piu fosche. Uno dei libri che subito fece propria la versione fascista fu quello di Villari, T he Awakening of ltaly. A Villari non occorreva preoc– cuparsi e perder tempo in faticose ricerche e meticolose documentazioni; gli occorreva soltanto di sforn~re il prima possibile un libro che potesse divenire una fonte di infor– mazione alla portata di tutti coloro che volevano farsi un 'idea delle cose italiane, e T he Awakening of ltaly, pubblicato al principio del 1924, veniva incontro a tale richiesta e costi– tuiva quella che si potrebbe dire la " vulgata " fascista. In seguito gli editori della Ency– clopaedia Britannica si misero al servizio di Mussolini, e Villari riadattò la sua " vulgata " nel supplemento del 1926 (II, pp. 558-571) e nelle edizioni del 1929 e del 1938. In tal modo la versione fascista raggiungeva in tutti i paesi un pubblico immenso e diveniva pane quotidiano per ogni insegnante universitario, che, senza farsi venire il mal di testa, volesse diventare un " esperto " di storia italiana contemporanea. Pretendere di elencare tutte le affermazioni errate che hanno circolato sulla storia d'Italia dal 1919 in poi, sarebbe come voler vuotar l'oceano con un cucchiaio. Ci limiteremo a raccogliere qua e là alcune perle, per mettere in grado il lettore di rendersi conto del tutto da alcune delle sue parti. È stato detto e ripetuto che nell'ottobre del 1922 Mussolini trovò un deficit di 15 miliardi e lo ridusse a 3 miliardi nel primo anno della sua amministrazione. Ed è vero che se confrontiamo i disavanzi degli anni 1919-1922 con quello del pnmo bilancio fascista, noi siamo colpiti da un grande contrasto 1 : Anno 1918-1919 1919-1920 l 920·192 I 1921-1922 " Marcia su Roma " Deficit 23.345 milioni 1 1 .494 milioni 20.955 milioni 17. 169 milioni 3.260 milioni Però queste cifre non danno la storia intera. La storia intera è che il disavanzo, a cui la dittatura dovette far fronte nel suo primo anno fiscale, 1922-1923, non fu il deficit che i suoi predecessori dovettero affrontare dal 1 luglio 1921 al 30 giugno 1922. In un anno fiscale ci può essere un grave deficit e al tempo stesso possono essere ·state prese 1 F. A. REPACI, La finanza italiana nel ventennio 1913-1932, Torino, Einaudi, 1934, p. 68. BiblotecaGino Bianco

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