Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La ripresa dell'Italia sissimo, e lasciò che inglesi, francesi e greci combattessero contro i turchi sino in fondo. Le altre questioni coloniali per il momento vennero accantonate. Fintanto che il paese non aveva superato la crisi del dopoguerra non doveva disperdere le proprie forze in inutili imprese oltremare. Malgrado il Trattato di Rapallo, lo status di Fiume rimase indefinito. Non appena la città fu lasciata a se stessa durante la prima metà del 1921, divenne teatro di violente lotte non soltanto tra italiani e slavi, ma tra italiani ché accet– tavano lo status di città libera e coloro che volevano la immediata annessione all'Italia. Nell'estate del 1921, il governo italiano inviò le proprie truppe ad occupare la città. Il governo di Belgrado non protestò. In tal modo, sebbene lo status della città rimanesse indefinito, il problema aveva perduto quell'ani– mosità artificiale ed assurda che lo aveva caratterizzato nel 1919 e nel 1920. Poiché il governo italiano si mostrava pronto a identificare gli interessi del paese con quelli della pace, alla Conferenza di Washington del 1921 si ottenne senza difficoltà la parità navale con la Francia per le navi da batta– glia; e quando nell'aprile 1922 si riunf la prima conferenza internazionale nella quale si sarebbero incontrati i rappresentanti dei paesi dell'Intesa con quelli russi e tedeschi, fu scelta come sede della conferenza la città di Genova. L'Italia era il paese che piu di ogni altro aveva cancellato i rancori della guerra. Sembrava dunque l'" ospite" piu indicata sia per i vincitori che per i vinti. Nell'Europa quale appariva dopo la guerra, l'Italia confinava sul conti– nente con Francia e Svizzera che non avevano da avanzare nessuna rivendi– cazione, con un'Austria neutralizzata e con una Yugoslavia alleata e amica. Nel Mediterraneo, né la Francia né l'Inghilterra avevano interesse a -crearle fastidi, ammesso che non fosse lei la prima a volerne creare. A differenza della Francia e dell'Inghilterra, l'Italia non era impegnata in conflitt~ costosi nel Medio Oriente, e si era sempre astenuta dall'intervenire in Russia a so– stegno dei generali bianchi. L'Italia era uscita dalla prima guerra mondiale con i suoi organismi vitali affaticati ma integri. Nella sua struttura economica era come una persona malata che stava riprendendosi rapidamente dopo una malattia seria ma non mortale, mentre nella sua posizione internazionale era come il malato imma– ginario di Molière. Si tormentava per una malattia che non aveva. Ciò di cui aveva bisogno era una cura di riposo. Invece della cura di riposo le capitò di esser curata con la stricnina fascista che le procurò venti anni di convul_sioni. ' ' 335 · iblotecaGino Bianco

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