Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 plito in parte con importazione di indumenti finiti, ma in parte molto magg10re con un forte sviluppo della produzione interna. 29 Nella nostra flotta è avvenuto (...) un efficace svecchiamento: nel 1914 meno d'un quarto del tonnellaggio totale era costituito da piroscafi d'età inferiore a ro anni; oggi la proporzione si accosta alla metà. Le navi d'oltre venti anni d'età formavano allora piu di due quinti del tonnellaggio complessivo; ora ne formano poco piu di un quinto. (...) Il numero dei piroscafi da 501 a 4.000 tonnellate di portata è diminuito da 321 nel dicembre 1914 a 287 nell'ottobre 1921; ma è aumentato da 202 a 251 il numero di quelli da 4.001 a 8.000 tonnellate, e da 13 a 122 il numero di quelli di portata superiore alle 8.000 ton– nellate. Queste ultime navi di grande portata costituivano un ventesimo del tonnellaggio totale alla vigilia della guerra; ne costituiscono oggi sei ventesimi. 30 Non si vuol dire con ciò che l'Italia abbia goduto negli anni del dopo– guerra di un beato periodo di prosperità. L'Italia era come un paziente in convalescenza dopo una brutta malattia, la malattia della guerra mondiale. Essa ebbe a subire una grave crisi, ma fu una crisi di riassestamento e non di disorganizzazione. È vero che alla Conferenza della Pace i delegati italiani commisero una serie di madornali errori. Ma dopo tutto né questi errori, né la malafede· di Lloyd George e Clemenceau, né la mancanza di comprensione da parte di Wilson inflissero· realmente ferite mortali agli interessi essenziali dell'Italia. In conseguenza della guerra, l'Impero austro-ungarico era stato smem– brato; l'Italia quindi non aveva piu niente da temere dalla parte della sua frontiera orientale e sul mare Adriatico, una volta scomparsa questa potenza ostile che contava 51 milioni di sudditi. Ora l'Italia confinava ad est con la Repubblica austriaca e con il nuovo stato yugoslavo. La prima aveva non piu di ro .tnilioni di abitanti ed era disarmata e neutralizzata. Il secondo aveva una popolazione di 12 milioni di abitanti, ed aveva assai maggiore interesse a coltivare l'amicizia italiana contro il pericolo tedesco, bulgaro e ungherese, che non ad alienarsi l'Italia con una preconcetta politica ostile. Se si pa– ragona la situazione della Francia del dopoguerra con quella dell'Italia, si deve concludere che il successo riportato dall'Italia con la guerra mon– diale superava quello riportato dalla Francia. Eliminando l'Impero au– stro-ungarico dalla carta geografica dell'Europa l'Italia aveva di fatto risolto il problema essenziale della sua sicurezza nei confronti dell'Europa centrale. Al contrario la Francia si trovava ancora di fronte la massa compatta della Germania: il problema della sua sicurezza rimaneva aperto. Una volta che la Germania si fosse riorganizzata, l'amicizia italiana avrebbe assunto un valore anche maggiore sia nei confronti della Francia che della stessa Ger– mania e dei paesi danubiani. L'Italia, che settanta anni prima era stata una 29 G. MORTARA, Prospettive economiche 1922, cit., pp. 163, 165; e cfr. L. EINAUDI, voce Italy, in Encyclopaedia Britannica, cit., p. 574: " Le operazioni di lavatura e di pettinatura non si fanno piu eseguire del tutto all'estero, grazie ai miglioramenti degli impianti e dei mac– chinari che si sono avuti a partire dal 1915, specialmente in Piemonte e nel Vicentino. " 30 G. MORTARA, Prospettìve economiche 1922, cit., pp. 163, 165; e cfr. L. EINAUDI, voce Italy, in EncycloPàedia Britannica, cit., p. 575: " Le perdite causate dai sommergibili e dalle mine sono piu che coperte dal naviglio preso a Trieste e in Istria, e nell'insieme i piroscafi sono piu veloci e piu moderni che non prima della guerra. " 33° BiblotecaGino Bianco

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