Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La ripresa dell'Italia ancora aumentati nel 1921, ma certamente in misura molto minore che nel 1920. Il 1922 si inizia, per quanto riguarda gli scambi con l'estero, con buone promesse. Occorrerà forse nei primi mesi dell'anno accrescere alquanto le importazioni di combustibili per supplire al difetto di energia idroelettrica (...); ma il propizio andamento delle industrie agrarie e zootecniche nel 1921 dispensa da larghe importazioni di cereali e di altre derrate alimen– tari. (...) Le esportazioni di frutta e d'ortaggi, attraverso molte difficoltà di collocamento, raggiungono una discreta mole. L'afflusso dei forestieri non accenna a diminuire, anzi sembra aumentare. 19 Il 1922 cominciò sotto auspici poco propizi: _il fallimento della grande impresa metallurgica dei fratelli Ansaldo e quello della Banca Italiana di Sconto, allora uno dei quattro piu potenti organismi bancari italiani, in– ghiottirono molti risparmi. Inoltre un lungo periodo di siccità nell'autunno del 1921 e la scarsit_àdi pioggia nell'inverno del 1922 causarono una defi– cienza nelle riserve dei bacini idroelettrici, sicché nell'estate del 1922 non si poté soddisfare tutte le domande industriali di energia. Anche i raccolti fu– rono eccezionalmente poveri in quell'anno. Il governo dovette fronteggiare la crisi di energia elettrica importandone dalla Svizzera. 20 Già nell'ottobre del 1922 nelle relazioni degli addetti commerciali americani si legge: Il carattere piu evidente nella situazione economica italiana durante il settembre pas– sato fu il miglioramento nelle previsioni per le industrie tessili, metallurgiche e automobi– listiche. Moneta e credito sono piu facili. I prezzi dei titoli sul mercato risalgono di nuovo. Negli ultimi sei mesi la tendenza generale è stata per il meglio. Alla fine del 1922 la situazione economica del paese, secondo Mortara, era la seguente: L'attività economica del paèse si è andata intensificando nel .corso dell'anno. Si lavora con maggior fede nell'avvenire e in modo continuo e regolare. L'industria agricola, ad onta della povertà dei raccolti, è riuscita a tener vive alcune notevoli correnti d'esporta– zione, a rianimarne altre; l'industria zootecnica, insidiata dalla siccità estiva, è rimasta in discrete condizioni. (...) L'industria elettrica (...) è tornata in efficienza. (...) Le industrie trasformatrici delle materie prime sono quasi tutte in progresso. (...) Continuano a pro- sperare le industrie trasformatrici dei prodotti agricoli e pastorali. (...) Possono dirsi buone. le condizioni dell'industria cotoniera, soddisfacenti quelle della laniera e della serica, di– screte le sorti delle minori industrie tessili. L'industria siderurgica è tuttora depressa. (...) Fra le industrie meccaniche (...) rifioriscono quei rami che sono in grado di recare piu copiosi frutti; altri vegetano fiaccamente (...); altri minacciano di appassire. Fra le indu– strie chimiche si vanno fatalmente eliminando quelle cui l'Italia non offre ambiente pro• pizio; (...) altre ritornano alla pristina attività. Il ribasso dei prezzi del materiale per co– struzioni ha agevolato la ripresa del.l'industria edilizia. (...) I trasporti terrestri si sono andati lentamente riorganizzando: sono meno vivi i lamenti per ritardi e per irregolarità helle consegne. Le migliorate condizioni dei porti hanno recato sollievo al traffico marit– timo, che per il disordine ivi regnante aveva grandemente sofferto. (...) Da due anni, ormai, l'economia italiana si è emancipata dal sussidio del credito estero, che era stato ancora necessario a sostenerla nel 1919 e nel 1920 ( ... ). L'auri:iento della circolazione monetaria è ormai frenato. 21 19 G. MORTARA, Pr.ospettive economiche r922, cit., pp. xv-xx. 20 R. BACHI, L'Italia economica nell'anno r92r, Città di Castello, 1922, pp. 221, 305. 21 G. MORTARA, Prospettive economiche r923, cit., pp. XVI-XVIII. BiblotecaGino Bianco

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