Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La ripresa dell'Italia Il popolo italiano ha dato prove evidenti di fiducia nella capacità che ha il suo go– verno di assumere il peso finanziario risultante dalla guerra. L'aumento di piu che il 35% avvenuto nelle somme depositate nelle casse di risparmio dal dicembre 1918 all'ottobre 1919 (...) dimostra chiarissimamente che il popolo italiano è disposto ad affidare al go– verno i propri risparmi. Un'altra prova della stessa attitudine è data dai prezzi dei titoli, compreso il debito consolidato 5% messo sul mercato nel 1917 a lire 86,50. Questi titoli sono stati sempre venduti ad un prezzo superiore a quello di emissione, e oggi sono giunti a 87 lire nonostante che un'altra campagna sia condotta con grande energia per un nuovo prestito al 5%. Nel 1866, dopo la guerra per l'indipendenza italiana, i titoli 5% messi sul mercato caddero a circa 41 lire. 13 Quasi senza eccezione le industrie italiane sono state è sono estremamente attive. Dove è possibile la forza elettrica è stata utilizzata. L'uso del petrolio cresce continua– mente. Si ha una eccezionale domanda per i prodotti necessari all'agricoltura. I produttori di automobili sono sopraffatti dagli ordini. Vi è stata una notevolissima domanda di pro– dotti di seta, tanto che i setaioli debbono rifiutare le ordinazioni per prima del 1921. Ciò può essere dovuto al maggiore potere di acquisto raggiunto da certe classi della popola– zione, che spendono largamente i loro aumentati guadagni in articoli di abbigliamento. La esportazione di prodotti tessili di seta è quasi cessata; anzi prodotti tessili di seta sono importati dalla Svizzera, e trovano un largo mercato nonostante gli alti prezzi. Durante gli ultimi sei mesi le banche italiane hanno annunciato un volume di affari notevolmente superiore a quello raggiunto nel massimo periodo di attività durante la guerra; i depositi a risparmio e quelli in conto corrente sono aumentati rapidamente. Il mercato dei titoli è stato attivo e i prezzi ben sostenuti. 14 Secondo i dati pubblicati dal ministero del Tesoro i depositi ordinari sono aumentati da lire 1.491.170.560 al 30 giugno 1914, a lire 3.567.426.189 al 30 giugno 1919; e i depositi di risparmio da lire 6.000.548.747 a lire 13.586.086.947. La moneta depositata nelle banche non sarebbe stata impiegata in quel modo se i depositanti avessero avuto debiti su cui pagare interessi, poiché questi interessi sarebbero certamente piu alti di quelli ricevuti sui depositi. I monti di pietà sono quasi vuoti. (...) Da diversi anni si registrano in Italia pochissimi casi di fallimenti e nessuno di qualche importanza. 15 Il totale degli investimenti netti bancari, nei primi sei mesi del 1920, è assai mag– giore che per le altre industrie e raggiunge una quota che sinora non era mai stata sfiorata. Gli investimenti nelle industrie tessili, nei primi sei mesi del 1920, hanno raggiunto una cifra quasi dieci volte superiore a quella del periodo corrispondente nel 1919. 16 Dal 1919 al 1922, nella zona lungo la frontiera austriaca devastata dalla guerra, case private, chiese, ospedali, scuole, strade, canali, ponti, acquedotti, ferrovie, tutto fu costruito o riparato, e il macchinario agricolo e il bestiame ricostituito, con una spesa totale di otto miliardi di lire. 17 Aviatori italiani, su apparecchi fabbricati in Italia, vinsero la coppa Schneider nelle gare inter– nazionali del 1920 e 1922. Nel 1920 il municipio di Milano mise Arturo To– scanini a capo del teatro della Scala, che ebbe proprio in quegli anni una fra le piu gloriose stagioni della sua storia. La Enciclopedia Italiana venne pro– gettata nel 1920-21. Alla fine del 1920, i sintomi di una crisi industriale e commerciale, che si erano già manifestati sul mercato mondiale, cominciarono ad apparire anche in Italia. Riccardo Bachi scrisse: 13 20 febbraio 1920. 14 27 aprile 1920. 15 30 luglio 1920. 18 J o febbraio 192 I; 11 A. SERPIERI, La guerra e le classi rurali italiane, Bari, Laterza, 1930, pp. 235-239. ' ibloteca Gino Bianco

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