Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 mare la Dalmazia, mentre Orlando, come presidente del Consiglio, faceva appello al principio di nazionalità, a nome di tutti gli italiani, reclamando in aggiunta la città di Fiume. Gli inviati italiani, insomma, invocavano per Fiu– me il diritto di nazionalità, mentre lo ignoravano per la Dalmazia; invoca– vano il Patto di Londra per la Dalmazia, mentre lo ignoravano per Fiume. Questa tattica era tanto piu assurda in quanto alla Conferenza della Pace Sonnino ed Orlando non dovevano fare i conti soltanto con i diplomatici in– glesi e francesi, impegnati dal Patto di Londra, ma avevano di fronte il pre– sidente Wilson, che, non avendo sottoscritto quel Patto, non aveva obblighi verso l'Italia. Wilson era pronto ad accettare che ci venisse concesso il Tren– tino, il Sud-Tirolo, Gorizia, Trieste e l'Istria occidentale, ma rigettava le no– stre pretese sulla Dalmazia, su Fiume, sull'Istria orientale e sulla maggior· parte degli hi"nterlands di Gorizia e di Trieste. Non appena Sonnino ed Orlando si scontrarono nella opposizione di Wil– son, essi scatenarono contro di lui sulla stampa italiana una campagna di mi– nacce, insulti e recriminazioni, che ebbe l'effetto di irrigidire sino all'assurdo la resistenza del presidente americano. Approfittando della frattura creatasi tra Sonnino, fermo a reclamare quel mezzo chilo di carne che gli era stato promesso, e Wilson, che non aveva sot– toscritto il Patto e non era quindi impegnato a renderlo esecutivo, Lloyd George e Clemenceau poterono eludere le promesse fatte nel Patto di Lon– dra. Quando questo era stato stipulato, l'opposizione di Wilson non era stata contemplata; tale opposizione era cosa che riguardava gli italiani, non gli inglesi né i francesi: in tal modo essi assunsero l'aria innocente di spettatori disinteressati. Cosf il problema degli hinterlands di Gorizia e Trieste, e il pro– blema dell'Istria orientale, di Fiume, della Dalmazia e dell'Albania, rimasero sospesi. E mentre gli uomini politici italiani, i giornalisti e i professori si scal– davano per Fiume, e Sonnino e Orlando litigavano con Wilson, Lloyd George e Clemenceau si pappavano rispettivamente 450.000 e 225.000 chilometri qua– drati di colonie tedesche in Africa, e si dividevano tutti i territori del Medio Oriente non abitati da popolazioni turche. La città di Smirne e il suo distretto, che durante la guerra (Trattato di St. Jean de Maurienne, 1917) era stata pro– messa a Sonnino, fu restituita ai greci. La questione dei compensi territoriali che l'Italia avrebbe dovuto ricevere nel Medio Oriente e in Africa venne rin– viata a negoziati futuri. Uno dei compensi che Sonnino aveva sperato di strap– pare a Clemenceau e Lloyd George durante i negoziati di pace era una qual– che specie di mano libera in Etiopia. Londra e Parigi rifiutarono con fer– mezza. Gli innocenti diplomatici inglesi e i loro cavallereschi colleghi fran– cesi sfruttarono sino in fondo il fatto di non aver piu bisogno della carne da cannone italiana per la continuazione della guerra. Le promesse da essi fatte per trascinare l'Italia in guerra e vincolarla sino alla sconfitta tedesca, adesso potevano essere impunemente trascurate. Essi non si presero la pena di con– siderare che dietro Sonnino ed Orlando vi era una nazione, i cui sacrifici sop– portati durante la guerra meritavano una ricompensa migliore. BiblotecaGino Bianco

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