Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 la media dei prezzi italiani del 1913, i numeri indice per il 1919 e il 1920 han– no il seguente andamento: 1919: giugno 451, dicembre 576; 1920: giugno 795, dicembre 825. Si ebbe dunque un vero e proprio rialzo economico. Gli operai industriali ed agricoli, che non potevano piu vivere con i vec– chi salari, il cui potere d'acquisto scemava rapidamente, reclamavano salari piu alti. E quando le loro richieste non venivano accolte o le cose andavano troppo per le lunghe, allora scioperavano. I pubblici funzionari, sia delle am– ministrazioni statali che degli enti locali, e gli addetti ai pubblici servizi, seguivano l'esempio dei lavoratori delle imprese private. All'interno di questo sconvolgimento economico si svilupparono i motivi di propaganda degli anarchici e dei bolscevichi, i quali, sperando in tal modo di preparare la via alla rivoluzione sociale, incitavano agli scioperi sia gene– rali che locali, e predicavano l'occupazione delle fabbriche e delle terre, il sabotaggio e l'ostruzionismo. Né si trattava soltanto di scioperi economici, perché frequenti erano infatti gli scioperi politici e di "solidarietà," molti dei quali erano originati dai pretesti piu assurdi e meschini, ed erano perciò tanto piu esasperanti, specialmente quando venivano a colpire i piu essenziali ser– vizi pubblici, quali ferrovie, trasporti urbani, servizi telegrafici e postali, illu– minazione e servizi di approvvigionamento alimentare delle grandi città. 4 Questi motivi di agitazione erano allora comuni a tutti i paesi e non c'era modo di evitarli. Soli rimedi a tanti malanni erano la pace, la pazienza, il tempo e la tenace operosità. Ma in Italia si intromise tra questi fattori un'altra terribile crisi morale, che praticamente condusse il paese sull'orlo dello sfacelo. Nel Patto di Londra (26 aprile 1915), con il quale l'Italia si era impe– gnata a intervenire nel conflitto contro la Germania e l'Austria, i governi in carica dei paesi dell'Intesa avevano promesso al ministro degli Esteri italiano, Sonnino, a titolo di compenso, che in caso di vittoria l'Italia avrebbe otte• nuto: (1) il Trentino di lingua italiana; (2) il Sud-Tirolo di lingua tedesca; (3) le città di Gorizia e Trieste e la parte occidentale dell'Istria, la cui popola– zione era in maggioranza italiana; gli hinterlands di Gorizia, Trieste e l'Istria orientale, le cui popolazioni erano quasi totalmente slave; (5) la maggior parte della Dalmazia e delle isole dalmate, le cui popolazioni erano in schiac– ciante maggioranza slave; (6) libertà di azione in Albania e nelle isole del Dodecaneso, strappate dall'Italia alla Turchia nel 1912; (7) accessioni territo– riali in proporzione agli acquisti che Inghilterra e Francia avrebbero fatto nel Medio Oriente a spese della Turchia, e in Africa a spese della Germania. Nel corso della guerra, il ministero degli Esteri italiano e gli alti comandi del- 1'esercito e della marina avevano organizzato un sistematico servizio di pro- 4 Un onesto resoconto delle cause della generale inquietudine si trova in G. MORTARA, Prospettive economiche 1923 1 cit., pp. 421-422. Si veda anche E. A. MowRER, Immortal Italy, New York, D. Appleton & Co., 1922, pp. 317-329; il libro di questo intelligente ed onesto testimone americano costituisce una delle piu valide fonti di informazione. BiblotecaGino Bianco

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