Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La crisi del dopoguerra perché in molte industrie la legna aveva sostituito il carbone. Le zone adia– centi al vecchio confine austro-ungarico, che erano state ·il teatro delle opera– zioni militari, erano in uno stato di rovina: 163.000 case di abitazione, 435 municipi, 255 ospedali, r.156 edifici scolastici, r.ooo chiese, r.222 cimiteri, erano stati distrutti o danneggiati; 80 imprese di bonifica agraria interessanti un'area di circa 120.000 ettari erano andate in rovina; 350 chilometri di strade erano fuori uso; 450.000 capi di bestiame erano andati perduti. Fertilizzanti, macchine e mezzi di trasporto erano, alla fine della guerra, generi piutto– sto rari. Durante la guerra le importazioni avevano superato le esportazioni per un ammontare medio annuo di 1,1 miliardi di dollari, e le esportazioni invisi– bili erano venute quasi del tutto a cessare. A questo deficit della bilancia com– merciale si era provveduto mediante prestiti all'estero. Allo stesso modo, fu mediante prestiti ottenuti dai governi alleati che la lira aveva potuto mante– nere il proprio corso sia durante la guerra che nei primi mesi del dopoguerra. Nella seconda metà del 191-9,il governo italiano dovette di nuovo far conto esclusivamente sulle proprie risorse. Si doveva far fronte ai debiti straordi– nari di guerra, di cui si approssimava la scadenza, e il cui importo, dal luglio 19r8 al luglio 1922, ammontò a 4 miliardi di dollari. Per un paese come l'Italia, tale cifra rappresentava una somma enorme, che non poteva ricavarsi esclusivamente dal gettito fiscale, sebbene le tasse avessero subi'.toun aumento fortissimo. Il Tesoro dovette aumentare il debito pubblico e moltiplicare la esclusivamente dal gettito fiscale, sebbene le tasse avessero subi'.toun aumento secondo quanto è mostrato nella seguente tabella. 2 Anno Circolante Debito interno milioni milioni 1914, 30 grngno 2.764 15.765 lire oro 1918, " " 12.183 48.402 lire carta 1919, " " 14.803 60.213 " " 1920, " " 20.355 74.496 " " 1921, " " 20.704 86.482 " " 1922, " " 20.371 92.856 " " Tali procedimenti erano inevitabili, e tutti i governi dei paesi belligeranti fecero lo stesso; ma ciò nonostante erano sistemi malsani. L'inflazione di carta moneta conduce al deprezzamento della moneta. Nel luglio 1914, quan• do la carta moneta ammontava a 2.764 milioni di Hre, il cambio con il dol– laro era ~ lire 5,17. Nel giugno 1919, la lira scese rispetto al dollaro a 8,05; nel dicembre 1919, a 13,07; nel giugno 1920, a 16,89; nel dicembre 1920, a 28,57. 8 Il deprezzamento della moneta faceva salire i prezzi. Ponendo a 100 2 BANCA COMMERCIALE ITALIANA, Movimento econo1nico dell'Italia: Quadri statistici -Per gli anni r92r-r925, Milano, 1927, vol. XV, pp. 91 sgg. ;Il bilancio dello Stato dal r9r3-r4 o 1 r929-30 e la finanza fascista a tutto l'anno VIII, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1931, pp. 228-230. 8 G. MORTARA, Prospettive eccmomiche r922, cit., p. 374. ibloteca Gino Bianco

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