Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 Quanto a Villari, nel suo caso si tratta di un propagandista che consapevolmente cerca di trarre in inganno i suoi lettori. Ma anche studiosi di assoluta integrità morale sono cascati nelle reti tese dal fascismo. Prendiamo ad esempio il caso della studiosa australiana, Miss Margot Hentze, donna diligente, di larghe vedute ed eccezionalmente dotata, la quale nel 1939 pubblicava un libro, Pre-Fascist ltaly: the rise and fall of the parliamentary regime (London, George Allen & Unwin Ltd.), frutto di una onesta, anche se non fortunata, ricerca. Miss Hentze ammette che il progresso materiale del paese era stato " fenomenale, " " prodigioso " (pp. 134-137), ma nessuno la consigliò a compiere uno studio metodico del progresso che era una parte della storia d'Italia dal 1871 al 1915. Al contrario, essa ripete con insistenza l'affermazione secondo la quale, a partire dal 1870, il paese avrebbe avvertito una specie di prostrazione spirituale; prostrazione non nella produzione artistica, ma nei mezzi atti a dare espressione di sé e nel generale uso del potere creativo; invece di trovare "la sua vocazione politica, l'Italia sembrava essersi messa sulla strada che sempre piu l'allontanava da essa" (p. 137). Se Miss Hentze avesse fatto uso di parole ~ cosf prive di significato come "prostrazione, " "mezzi atti a dare espressione di sé," " vocazione politica, " quali esempi per descrivere le lamentele che molti italiani avevano l'abitudine di levare al cielo, essa avrebbe dato il quadro esatto di quel vago scontento che era la malattia dello spirito italiano nel periodo da lei studiato, e che fu una delle fonti del movimento fascista. Ma siccome ha usato queste parole come cosa propria, le sue pagine mancano assolutamente di buon senso. Miss_Hentze ammette che l'Italia era un paese povero (pp. 23, 29, 207), ma si unisce al coro dei fascisti nel rimproverare gli uomini politici italiani per non aver perseguito una politica estera di espansione, quando altri paesi facevano una politica imperialista (pp. 149-151). Ma è possibile che un paese povero adotti una politica imperialista senza rompersi il collo? Dove è stata condotta l'Italia dall'imperialismo di Mussolini? Miss Hentze avrebbe dato prova di una maggiore saggezza se non avesse rimproverato quegli uomini politici italiani che seguirono una politica estera prudente e modesta, e non si fosse unita al coro fascista in lode proprio di Francesco Crispi, che nel 1896 condusse l'Italia al disastro coloniale della battaglia di Adua; per quanto Miss Hentze in un mo– mento di buon senso si renda conto che il periodo Crispi ·è stato "disastroso" (p. 231). Miss Hentze non si permette di affermare nulla senza appoggiarsi alla autorità della sua brava citazione. Ma il fatto è che sceglie sempre le sue autorità con lo stesso criterio di chi, volendo scrivere la storia dell'amministrazione Roosevelt, si serva soltanto dei fatti presentati da Mr. Hoover, o di chi, volendo scrivere la storia delle amministrazioni Harding, Coolidge e Hoover, si serva soltanto dei discorsi fatti dai candidati democratici durante le elezioni presidenziali dal 1920 al 1928. Spesso fascisti e stranieri innocenti si richiamano alla sconfitta di Caporetto, per dimostrare che l'Italia era in una situazione di inefficienza amministrativa e militare, prima che arrivasse Mussolini a mettere le cose a posto. Durante la guerra mondiale vi furono molte altre sconfitte oltre quella di Capo– retto. Nell'agosto 1914, le truppe francesi ed inglesi ebbero a subire un terribile rovescio in quella che è generalmente conosciuta come la " battaglia delle frontiere. " Si dovette ab– bandonare un decimo del territorio francese, per non parlare del Belgio. I tedeschi arri– varono sino a meno di cinquanta chilometri da Parigi. Un centinaio di generali francesi vennero congedati come incapaci. Il disastro avvenne nelle prime settimane di guerra, malgrado che i francesi stessero combattendo una guerra difensiva sul loro proprio terri– torio. L'esercito francese riusd a cambiare la situazione alla Marna, ma anche allora i tedeschi rimasero sul territorio francese per quattro anni. Durante i primi sei mesi di operazioni, la guerra mondiale fu per l'esercito austriaco una serie di Caporetti. I russi, dopo il maggio 1915, non fecero che passare da una Caporetto a un'altra. Pochi mesi prima di Caporetto, l'esercito francese quasi si disintegrò da capo a fondo, in seguito alla carnefici.ha a cui era stato sottoposto dal generale Nivelle nell'aprile 1917. Dalla fine di maggio al 15 giugno, vi furono ammutinamenti in 75 reggimenti di fanteria, 23 bat· 310 BiblotecaGino Bìanco

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