Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Lezioni di Harvard: L'Italia dal 1919 al 1929 La guerra per la conquista della Libia (1912) provocò un deficit nei bilanci degli anni 1912-14; ma le condizioni generali sia economiche che finanziarie erano buone, e, se non fosse sopraggiunta la guerra del 1914-18, la crisi libica sarebbe stata in breve superata nel migliore dei modi. Nel 1866, un buono del tesoro del valore nominale di 100 lire si poteva acquistare al prezzo di 40 lire; tra il 1899 e il 19u, i titoli di stato italiani furono sempre al di sopra della pari; nel 1906, venne riscattato il consolidato 4% per un valore di 12 miliardi di lire, ed entrò in circolazione con pieno successo una nuova emis– sione al 3,5%. I buoni del tesoro emessi dal vecchio regime (2 miliardi), come quelli emessi nel primo decennio di vita del nuovo regime (6 miliardi), erano quasi tutti nelle mani di investitori stranieri, specialmente francesi; poco alla· volta, questi titoli furono acquistati da investitori italiani, e nel 1907, ai pos– sessori stranieri ne restavano per un importo non superiore ai 650 milioni. Fu solamente a causa della guerra di Libia che il consolidato scese a 98,59. Da 27 milioni, nel 1870, la popolazione crebbe a 35,5 milioni nel 1914. Questo aumento non era dovuto soltanto all'alto indice di natalità, ma anche ad un piu basso indice di mortalità, ciò che era il risultato di un progresso nelle condizioni generali igieniche e sanitarie, come nelle condizioni gene– rali di vita. Quest'ultimo fatto è dimostrato dal consumo del grano. Da una media annua di 3,6 milioni di tonn. nell'ultimo decennio del secolo dicianno– vesimo, la produzione di grano saHa 5 milioni di tonn. nel quinquennio pre– cedente la guerra del 1914-15. Contemporaneamente, l'importazione del gra– no aumentò da una media annua di 6,6 milioni di tonn. nell'ultimo quin– quennio del diciannovesimo secolo, a una media annua di 13,5 milioni di tonn. nel quinquennio precedente la guerra. Il consunìo del grano aumentò di quattro quinti, mentre la popolazione era aumentata soltanto di un ottavo. Nel 1860, il 78 per cento della popolazione in età superiore ai sei anni era analfabeta; verso il 19u, la percentuale si ridusse al 38 per cento. L'anal– fabetismo era praticamente scomparso tra le nuove generazioni dell'Italia del Nord, ed era stato sensibilmente ridotto tra i giovani del Meridione. L'87 per cento dei giovani che finirono venti anni nel 1927, e dovevano quindi aver frequentato le scuole o prima o durante la guerra, sapeva leggere e scrivere. 5 Il progresso intellettuale che si ebbe nella classe italiana elevata e media durante il cinquantennio che va dal 1871 al 1920 può essere misurato da un solo fatto. Dal 1875 al 1888, si pubblicò una Enciclopedia Italiana, le cui voci, per i nove decimi, non erano che una pietosa rimasticatura del Larousse e della Encyclopaedz'a Britannica. A quel tempo ciò era quanto di meglio la intelli'ghenzia italiana poteva fare. Nel 1921 fu progettata una nuova enci– clopedia italiana, che fu annunciata al pubblico nel 1922, e di cui i primi cinque volumi apparvero nel 1929. Senza ombra di dubbio, essa è superiore 6 Anmtm•io Statistico Italiano: 1931, p. 79. BiblotecaGinoBianco

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