Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La rivoluzione che non ci fu particolarmente il loro disprezzo, chiamandoli "rivoluzionari per burla," "rivoluzionari inetti" e "crumiri." Quando il noto anarchico Errico Mala– testa tornò in Italia dall'Inghilterra, dando nuova forza al movimento rivolu– zionario, Mussolini gli inviò un "saluto cordiale," rilevando la differenza e il contrasto tra " i tesserati idioti e nefandi del pus " e uomini che, come Ma- . latesta, "professano con disinteresse una fede e per quella sono pronti a mo– rire." 13 Il 31 dicembre 1919, dedicava una intera colonna del suo giornale, · senza un accenno di protesta o di riserva, a un discorso tenuto da Malatesta a Mantova contro i socialisti, che avevano declinato ogni responsabilità per i gravi disordini ivi avvenuti poche settimane prima: è mentre i socialisti tene– vano a distinguersi dai "teppisti e pregiudicati," Malatesta proclamava che " la sua solidarietà fu ed è piena con tutti. " . Di fronte a questa campagna estremista di Mussolini, gli anarchici, i co– munisti e i massimalisti erano spronati a far vedere che essi potevano essere anche piu rivoluzionari. Ne seguiva che i tentativi dei social_istiriformisti e dei dirigenti della Confederazione generale del lavoro per controllare le agi– tazioni popolari era,no resi assai piu difficili. In conclusione, se in questi due anni si riusd ad evitare una crisi fatale, ciò non può essere ascritto a merito di Mussolini e delle sue " camicie nere. " Le ragioni per cui in Italia non ebbe luogo una rivoluzione "bolscevica" vanno ricercate altrove. 3. Perché in Italia non vi fu una rivoluzione bolscevica. Le ragioni del perché una rivoluzione bolscevica non ebbe luogo m Italia sono diverse. Le piu importanti tra esse sono le seguenti: a) Una rivoluzione di tipo comunista in Italia era ed è impossibile, tecni– camente parlando. L'Italia non è la Russia. La Russia è un paese a scarsa densità di popo– lazione. Prima della guerra, in proporzione all'estensione delle terre disponi– bili, vi erano pochissimi autentici piccoli proprietari. Nel 1919 i contadini– soldati russi disertavano dai loro reggimenti disordinatamente, e, una volta tor– nati ai loro villaggi, espropriavano le grandi proprietà esistenti. Al cont.rario l'Italia è un paese di densa popolazione. Solo in alcune parti del Mezzo– giorno e del Lazio vi sono· alcuni grandi proprietari, e quella che in Italia viene considerata una vasta proprietà, a confronto con quelle che esistevano una volta in Russia e si possono ancora trovare in Inghilterra, è ridicol– mente piccola. I contadini-soldati italiani alla fine della guerra furono re– golarmente smobilitati, e non fecero ritorno alle loro case in conseguenza di una rivoluzione. La terra alla quale essi facevano ritorno' era stata per 13 "Popolo d'Italia,., 27 dicembre 1919. Bibloteca Gjno Bianco

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