Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Appendice B Il memoriale Pinzi I. Le dimissioni di Pinzi. Giorgio Schiff-Giorgini, che fu uno dei testi– moni interrogati dal giudice istruttore il 4 luglio 1924, e dalla Commissione senatoriale d'inchiesta nel dicembre del 1924,1 fece la seguente deposizione, pienamente copfermata da Carlo Silvestri e da Guglielmo Emanuel: Dopo l'omicidio Matteotti, avendo l'on. Finzi dato le dimissioni dall'ufficio di sotto– segretario di stato ed essendo oggetto delle piu gravi accuse da parte dell'opinione pubblica e di alcuni giornali, che lo additavano quale responsabile della soppressione dell'on. Mat– teotti, egli (Schiff-Giorgini) si recò da lui (il pomeriggio del sabato 14 giugno [N.d.A.]). Il quale gli riferi'. che nel venerd1 o sabato (13 o 14 giugno) 2 l'on. Acerbo era andato a casa sua di buon'ora e aveva detto di essere incaricato dal presidente del Consiglio di ottenere la sua firma ad una lettera di dimissioni, già scritta, perché " con questo egli, Finzi, seb– bene innocente doveva dar prova della sua immensa devozione al presidente del Consiglio lasciandosi additare al paese come responsabile dei gravi fatti accaduti, per dar modo al presidente del Consiglio di riprendere in mano la situazione interna alquanto scossa, dando lui, Finzi, quale capro espiatorio "; e il presidente da parte sua, aveva <letto Acerbo, rite– neva di poter in breve ritornare arbitro assoluto della situazione e s'impegnava a premiare la devozione da Finzi dimostrata, reintegrandolo nel grado, anzi nominandolo addirit– tura ministro dell'Interno; - che egli, Finzi, aveva risposto ad Acerbo di volere che la grave richiesta gli fosse formulata personalmente da l'on. Mussolini; e questi infatti con– fermò quanto Acerbo aveva detto, " facendo appello alla fraterna amicizia, che egli, Finzi, nutriva per lui "; - che egli, per la illimitata .fiducia e devozione per il presidente, accettò di sacrificare temporaneamente se stesso, ma restando ben chiaro che, se entro 48 ore il presidente comunque non avesse mantenuto le promesse di reintegrazione e promozione, · egli, Finzi, fin d'allora si dichiarava libero di agire come meglio avesse creduto a tutela del suo onore. E perciò la lettera delle dimissioni fu da lui scritta. Ma 24 ore erano già trascorse 3 e Finzi viveva momenti di ansia estrema nell'attesa di essere chiamato dal presidente del Consiglio. Egli cominciava a dubitare che le promesse fossero mantenute; temeva violenze ed era combattuto da propositi di ribellione e speranze di accordi. E dichiarò che Mussolini non poteva non mantenere fede agli impegni, perché egli poteva dir cose da far saltare l'Italia. 1 Vedi sopra, p. 188, n. 78. 2 La data era certamente sabato, 14 giugno; vedi la deposizione Acerbo, 4 agosto 1 92-1-. In questa deposizione la cronologia è un po' confusa. 3 Il testimone, tratto in inganno dall'idea sbagliata che Finzi avesse dato le dimissioni il venerdi, 1 ~ giugno, pensava che il sabato, giorno in cui si recò a trovare Finzi, ventiquattro ore a partire dalle dimissioni fossero già passate. BiblotecaGinoBianco

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