Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Appendice A. Memoriale Rossi dell 1 11 febbraio 1925 confederati tipo Colombino, D'Aragona, Belelli ecc., parlerà delle corpora– zioni sindacali con il tono dell'uomo che non vi riponga, per la loro inconsi– stenza, alcuna fiducia, mentre a Rossoni garantiva di avere avuto con essi dei colloqui per comprometterli di fronte al loro partito. Nei riguardi di De Stefani si mostrerà ufficialmente con. lui solidale, mentre poi si opporrà alla cessazione del Nuovo Paese, propostagli da Carlo Bazzi, sostenendo che " alla sua tastiera giornalistica faceva comodo anche quel tasto " di opposi– zione ad personam. (...) Cosf pure assisterà ai discorsi dello stesso ministro a Milano per poi sfogarsi con me, Acerbo e Pinzi, affermando ripetutamente che "il ministero delle Finanze è diventata la fabbrica dell'antifascis~o." Invierà dei messaggi a Farinacci, mentre poi istigherà il sottoscritto perché il partito reprima il " successismo " di detto signore, e quando al consiglio co– munale di Cremona si·delineerà una corrente di opposizione, l'on. Mussolini si augurerà " di poter presto bucare con un colpo di spillo anche questa ve– scica." Riceverà una o due volte al giorno De Bono, Pinzi, Acerbo e Bianchi a rapporto, ma poi suggerirà a Pio Vanzi - che confesserà al sottoscritto queste •direttive - il modo migliore per " sfottere " sul Serenissimo questi suoi quattro collaboratori, ai quali invierà ufficialmente nel discorso del 27 gennaio tenuto a Palazzo Venezia il suo plauso. 34 Nella stessa occasione affer– merà che "il maggior nemico del mussolinismo è Mussolini," mentre con il mio disappunto e con l'opposizione sdegnosa di Forges-Davanzati e Mau– rizio Maraviglia, in accordo con il suo secondo entourage del ministero degli Esteri, favorirà l'uscita del Sereno, incaricato proprio di sviluppare il dissenso fra Mussolini ed il partito. · Ora io chiedo alle S.S.L.L. - come chiederò un giorno agli inconsapevoli miei detrattori di parte fascista - se, a conoscenza di tutto questo po' po' di roba, tutte sacrosantissime verità, potrò subire la parte del cireneo e non abbia piu che il diritto il dovere di reagire contro l'uomo che riassume tutte le re– sponsabilità dell'ambiente e della situazione da cui è sorto il delitto Matteotti. Contro Mussolini, io Cesare Rossi - abbandonato, denunziato, calun– niato, isolato per ordine suo - non ho ormai nessun obbligo di generosità e di discrezione . • 34 Vedi sopra, p. 210, n. 30. ·sibloteca Gjno Bianco

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