Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Appendice A. Memoriale Rossi del/ 1 11 febbraio 1925 5) Sennonché domenica nel pomeriggio io, sorpreso, commosso e sde– gnato per quanto mi capitava, feci pervenire all'on. Mussolini un biglietto in cui ricordavo, grosso modo, le sue responsabilità in materia di illegalismo e di istigazione, la mia assoluta innocenza, la inanità ed il pericolo del mio sacrificio. Il presidente poco dopo averlo ricev~to, spediva al villino Bazzi - ove credeva mi fossi rifugiato - il comm. Fasciolo. Fui viceversa raggiunto in casa d'altro amico da due giornalisti incaricati di portarmi in auto al collo– quio con Fasciolo, che mi attendeva ancora alla villa della Camilluccia. Io non accettai di seguirli perché attendevo altre persone e perché consideravo imprudente circolare tanto per la città, e poi perché Bazzi era troppo noto amico mio per recarmi proprio in casa sua. Del resto gli stessi amici venuti a rilevarmi potevano piu tardi informarmi sul contenuto delle informazioni presidenziali. Infatti dopo due ore, verso le dieci, tornarono detti giornalisti e mi dis– sero che Fasciolo aveva riferito al Bazzi: a) che il presidente voleva assoluta– mente mantenere contatti con me; b) che era però urgente uscire da Roma, perché il giorno dopo forse sarebbero state bloccate le porte dalla milizia, chiamata di rinforzo; c) che ormai la macchina poliziesca della capitale era in moto e lui non sapeva come fermarla. A-riprova della volontà del presidente di favorire la mia fuga il Piccolo ed il Meridiano del lunedf pubblicavano un comunicato ufficiale della Ste– fani nel quale si informava che fino ad allora non esisteva alcun mandato di cattura contro il comm. Rossi. Ciò doveva servire a togliere l'impressione del mandato di arresto contro di me nel pubblico ed assicurarmi che io potevo mettermi al sicuro. Però contemporaneamente il Sereno pubblicava il tele– gramma-circolare inviato da De Bono alle prefetture ed alle tenenze dei cara– binieri, ordinante il mio arresto, con i connotati ecc. ecc. Cosa risulta da tutto ciò? Che il ministro dell'Interno che sabato sera ordinava il mio arresto, la domenica ed il lunedf diventava il mio favoreg– giatore. Dato e non concesso che il presidente credesse realmente alla mia responsabilità e non agisse solo per opportunità politica.( ...) Dopp la mia costituzione, giunta certo H per H inattesa e non gradita al ~ presidente, egli deve essersi consolato giudicandomi rassegnato a fare il ca– pro espiatorio di tutte le responsabilità sue e del regime. 36. Un precedente dell'on. Mussolini' uffedalmente acquisito in matert'a di grave violenza. Per stabilire la specifica tendenza dell'on. Mussolini a favo– !"ireatti violenti, anche quando hanno culminato in delitti, mi richiamo ad un lodo dei probiviri della associazione lombarda dei giornalisti, steso dal pre– sidente, ing. Poggio, pubblicato da alcuni giornali milanesi e per intero dal– l'Avanti!. nel febbraio-marzo 1920. Il lodo è di condanna. Da detta pubblica– zione risulta che due redattori del Popolo d'Italt'a, i signori Capodivacca e Rossato, a torto o a ragione si dimisero dal giornale adducendo quale motivo

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