Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia Debbo lealmente dichiarare che nessun ordine fu dato in proposito da Roma. La responsabilità è limitat 1 a ad un gruppo di fascisti facenti capo al sen. De Vecchi, mentre un altro gruppo, capitanato dall'on. Mario Gioda, da Gor– golini e dal capitano Gobbi, deplorò vibratamente l'inutile crudeltà. Anzi f'on. Massimo Rocca, 24 in quei giorni a Torino, indignato degli avvenimenti fece pervenire una corona di fiori al funerale di uno degli assassinati, un consi– gliere comunale socialista. Le responsabilità morali e politiche del governo e del fascismo perman– gono quando si tenga conto dei seguenti fatti: a) Il comm. Gasti, allora pre– fetto a disposizione, inviato a Torino per un'inchiesta sugli avvenimenti, fu fatto rientrare quando i responsabili si accorsero che egli era deciso a far sul serio. Il sottoscritto fu incaricato di trasmettergli l'ordine telefonicamente, cosa a cui si rifiutò, perché il senso e l'ordine delle gerarchie evidentemente lo ave– va piu sviluppato del suo capo. Trasmise invece quello dell'on. Giunta, in– viato a Torino per una uguale inchiesta per conto del partito, ed in sua assenza a tal Marchivio della federazione provinciale fascista torinese. b) Il Gran Consiglio. del gennaio 1923 sciolse il Fascio di Torino, dando però l'in– carico della ricostituzione proprio al De Vecchi, il quale nella stessa riunione al Grand Hotel aveva rivendicato pienamente la sua responsabilità circa l'or– dine di detto massacro. 25 Facile rivendicazione quando si pensi alla immu– nità parlam.entare di cui godeva ed alla resa degli organi della giustizia e della polizia. Piu tardi De Vecchi fu premiato con l'assunzione al laticlavio ed al governo della Somalia. 26. L'ordine di sabotare il discorso dell'on. Amendola a Napoli. Alla vi– gilia del discorso elettorale dell'on. Amendola a Napoli nel marzo 1924, l'on. Greco 26 mi consegnò una copia del testo di detto discorso (copia che il depu– tato di Terra di Lavoro era riuscito ad avere in precedenza), suggerendomi di farlo leggere al presidente. Poiché questo incontro avveniva nei pressi di Palazzo Chigi, salii da Mussolini consegnandogli il fascicoletto. Dopo averlo scorso rapidamente ed avere esclamato che era un pessimo discorso (pessimo nel senso del contenuto, ostile al regime) mi chiese di chiamare l'on. Greco, il quale era rimasto negli ambulacri del ministero degli Esteri. All'on. Greco il presidente del Consiglio disse che bisognava a qualunque costo impedire la parata dell'opposizione, che secondo entrambi gli interlocutori si sarebbe risolta in un trionfo presso l'on. Amendola. Successivamente furono dati in Terra di Lavoro ordini precisi dell'avvenuto concentramento fascista e della conse– guente avvenuta proibizione in un pubblico teatro del discorso in parola. Ricercare una circolare pubblicata all'indomani dal Mondo. 27 24 Deputato fascista. 25 Vedi sopra, p. 105. 2 s Candidato fascista. 27 Vedi sopra, p. 108. BiblotecaGino Bianco

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