Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatu1"a fascista in Italia 21. L 1 01•dinedi far pugnalare alcuni sovversivi· infiltratisi nel Fascio mila– nese. Una mattina dei primi del 1924, l'on. Mussolini mi ordinò di scrivere a Mario Giampaoli, 18 incaricandolo di una pronta vendetta da fare esercitare a "base di pugnalate" contro due o tre comunisti milanesi, nei cui domicilii la P.S. aveva trovato le tessere del Fascio milanese. Io non davo molta impor– tanza al fatto, ma il presidente volle che prendessi nota dei numeri delle tes– sere e dei rispettivi nomi. Allora mi decisi a scrivere a Giampaoli. Nei giorni seguenti il presidente mi chiedeva sempre l'esito di questa ... pratica, e si arrab– biò molto quando io gli riferii che Giampaoli - pur continuando le inda– gini - considerava la scoperta delle tessere come un equivoco della P.S. Non è escluso che una perquisizione al fascio milanese, fatta tempestivamente - ma non dalla questura di Milano - non possa far ritrovare la mia lettera. 22. Lo spulciamento dei nomi dei sottoscritti ai giornali sovversivi·, se– guito dalla segnalazione ai Fasci locali per gli opportuni provvedimenti·. Il presidente, lettore assiduo dei giornali avversari, quotidianamente consegnava al comm. Fascialo i ritagli della Giustt·zz·a,dell'Unùà, dell'Avanti!, della Voce Repubblicana, contenenti i nomi dei sottoscritti, soprattutto di quelli che accon1pagnavano le offerte con espressioni antifasciste. Il comm. Fasciolo era incaricato di trasmettere detti elementi ai vari fiduciari provinciali e locali del partito, i quali - a scelta - purgavano o minacciavano o bastonavano i sot– toscrittori. 23. La dimostrazione contro il villino Nitti. Una mattina dell'autunno 1923 S. E. Mussolini mi informò che a Roma era tornato l'on. Nitti, il quale secondo le informazioni della P .S. tesseva intrighi politici con giornalisti e deputati avversari nel suo villino. Aggiunse l'on. Mussolini che il Fascio roma– no si dimostrava assente ed inerte verso gli uomini dell'opposizione e che bi– sognava "rendere impossibile la permanenza dell'on. Nitti nella capitale," contando sulla sua impressionabilità. Io avvertii l'on. Polverelli ed il comm. Foschi dirigenti il Fascio romano, i quali vennero la mattina stessa a trovarmi mentre ma,!lgiavo dal " Brecche, " e ad essi riferii la volontà del presidente. Effettivamente in questa occasione si verificò un eccesso di zelo da parte del Fascio romano, i cui dirigenti erano preoccupati di dimostrare al direttorio del partito, e personalmente a me, considerato difensore di Calza Bini, 19 che il fascismo ufficiale poteva prontamente disporre di molte forze. Per cui, inve– ce di incaricare quindici o venti fascisti della soltosezione di Prati, di passare la s_eraper via Alessandro Farnese al canto di Giovinezza ed emettendo qualche grido ostile e qualche fischio, fu fatta una vera mobilitazione di qualche centi– naio di persone che procedettero addirittura alla devastazione del villino Nitti. 20 La sera stessa Mussolini mi telefonò, irritato, annunciandomi di aver 18 Segretario del fascio di Milano. 19 Calza Bini era un fascista dissidente di Roma. 20 Vedi sopra, p. 107. BiblotecaGino Bianco

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