Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Appendice A. Memo1·ialeRossi dell'n febbraio 1925 confine; invece nessuno gli ha torto un capello." Una frase identica fu ancora pronunciata all'indirizzo della maggior vittima della tragedia in cui sono coinvolto, l'on. Matteotti, al ritorno dal Belgio e dall'Inghilterra ove il depu– tato unitario aveva partecipato a convegni socialisti. 14. L'ordz·ne di togliere la sorvegHanza della P.S. az·locali del 'll Matti.no" di Napoli per agevolare le di·mostrazi·oni ostili" dei fascisti. Nel marzo del 1924, a causa della diversa valutazione sulla compilazione della lista nazio– nale nella circoscrizione della Campania, i rapporti già cordialissimi del go– verno con i fratelli Scarfoglio si interruppero, tanto che un giornale umori– stico, supplemento del grande quotidiano napoletano, pubblicò varie provo– canti vignette contro il fascismo ed il suo capo. Per questo l'on. Mussolini, me presente, una mattina dette telefonicamente l'ordine al prefetto d'Adamo perché ai locali del Mattino (da tempo protetti a causa dell'ostilità precedente dei "padoviani ") 13 fosse tolta ogni sorveglianza di carabinieri e guardie. Tutto ciò per rendere possibili le ripetute incursioni di fascisti ufficiali opportuna• mente istruiti da Roma. Controllare la cronaca dell'epoca. 15 .. L,'invio in Francia con passaporti falsificati· di Dumini, Volpi, Putato. Nell'autunno del 1923, in seguito ad una recrudescenza di ostilità contro i fascisti residenti a Parigi, furono colà inviati, dopo accordi presi tra l'on. Mussolini e l'on. Bastianini (segretario dei Fasci all'estero), Dumini, Volpi e Putato. Sorvolo sul genere di incarichi loro affidati, 14 ma ricordo che non si trattava certo di incarichi che rientrano nelle attribuzioni normali di funzio– nari pubblici, anche perché i suddetti cittadini non appartenevano a nessuna di queste categorie. Ciò non pertanto la direzione generale di P .S. rilasciò loro tre passaporti contraffatti nelle generalità; aggiungo che la somma per le spese di detta spedizione non fu da me fornita, né mi interessai in alcun modo del rilascio di detti falsificati passaporti. 16. L'ordine della di·mostrazione del 3 gi·ugno contro i' deputati delle oppo• siziom·. All'indomani della seduta parlamentare del 30 di maggio (seduta in cui scoppiò il noto incidente Giunta-Bencivenga) l'on. Mussolini mi dette l'or– dine di fare organizzare una dimostrazione contro i deputati dell'opposizione, i quali come è noto avevano in quel giorno abbandonato l'aula in segno di protesta. Uscendo da Palazzo Chigi, mi recai accompagnato da l'on. Dino Al– fieri alla sede del Fascio romano, ove comunicai al comm. Italo Foschi la vo– lontà del presidente, aggiungendo che non si dovevano fare comunicati pub– blici per la convocazione di almeno duemila fascisti. Foschi mi assicurò che -avrebbe incaricato gli ispettori delle sottosezioni dell'adunata. Il giorno dopo, domenica, mentre io davo al presidente assicurazione sull'ordine eseguito, en– trò nel salone della Vittoria il Foschi direttamente chiamato da lui per meglio 18 Padovani era uno dei " ras " fascisti. Sebbene espulso dal partito, aveva ancora un largo seguito a Napoli. 14 Vedi sopra, pp. 188-189. 2 59 18 iblQteca Gino Bianco

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