Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Appendice A. Memo,-iale Rossi del/' 11 febbraio 1925 la vittima ed i suoi colleghi del Mondo, e di cui ho fatto cenno nel pnmo interrogatorio. 9. L'ordine di distruzione dei circoli"del P.P. in provincia di Milano. Quando S. E. Mussolini tornò da Milano il 9 o IO aprile in automobile, scam– biando con me le sue impressioni ed i suoi giudizi sull'esito delle elezioni, ebbe a dirmi - con il tono dell'uomo sicuro di aver fatto cosa giusta - quanto segue: "Sono stato proprio io, soltanto io, che ho dato l'ordine di sfasciare senza misericordia tutte le sedi del P .P. della provincia di Milano 1 °; ed ora farò fallire piu banche cattoliche che potrò." Mi pare che accennasse a qualche provvedimento in via di esecuzione contro il Banco di Bagnolo in Piemonte. Certo la cronaca dei giornali deve confermare la minaccia del pre– sidente. Successivamente seppi da Giampaoli Mario, segretario del Fascio mila– nese, dall'on. prof. Ernesto Belloni, dall'on. avv. Dino Alfieri, che l'on. avv. Carlo Maria Maggi, segretario della federazione provinciale di Milano e pre– sidente del consiglio provinciale di Milano, in seguito alle minacciate dimis– sioni di protesta dei consiglieri comunali di parte popolare (consiglio comu– nale di Milano città), dichiarò senza ambagi di avere ubbidito agli ordini del Duce. Lo stesso on. Maggi confermò a me la superflua dichiarazione notissi– ma a P_alazzoMarino. A riprova ricordo che contemporaneamente Mussolini fece pubblicare dal fratello Arnaldo un articolo contro il Papa. In esso si deplorava S.S. perché con la sua offerta di 500 mila lire ai circoli devastati aveva dimostrato di essere, invece che il capo universale del cattolicismo, soltanto il politicante "brian– zolo." Io. L'ordine di una dimostrazione contro il "Corriere della Sera." Ugualmente per ordine di S. E. Mussolini il 7 aprile fu organizzata una vio– lenta dimostrazione in Via Solferino ed agli uffici in Galleria contro le sedi del Corriere della Sera, a causa della sua ostile neutralità mantenuta durante la campagna elettorale. Il fratello Arnaldo ebbe a telefonarmi nella giornata annunziandomi che si preparavano" cose grosse contro detto giornale. Anche per questo fatto mi preme dichiarare che io non fui gran che addolorato della dimostrazione; perché avendo sperato fino al sabato 5 che il sen. Albertini si sarebbe deciso ad optare in favore della lista che aveva nel suo seno i presi– denti della guerra e della vittoria, .Salandra ed Orlando, rimasi deluso ed in– dignato del suo silenzio; in considerazione pure che detto contegno tolse nella sola città almeno 7 o 8 mila voti alla lista nazionale, mettendo in minoranza i partiti reggitori del comune. 11. L'ordine di impedire la partecipazione dei socialisti unitari milanesi alla cerinJonia del 4 novembre. In occasione del corteo della vittoria tenuto a 10 Vedi sopra, pp. 1891-190. 2 57 ibtoteca Gino B neo

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