Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il delitto Matteotti Come "anarchico individualista" Bonomini poteva ancor meno essere in contatto con un deputato socialista unitario quale Matteotti. E del resto prima del 12 giugno 1924 non si accennò mai neppure a mettere in discussione una qualche complicità di Matteotti nella morte di Bonservizi. Una accusa di complicità sollevata in quel momento è chiaro che non ha alcun peso. Inoltre Dumini non era amico di Bonservizi al punto da diventare il suo vendicatore. Tra le carte trovate dalla polizia nell'ufficio di Rossi, c'erano due lettere scritte da Parigi da Dumini a Rossi nel settembre 1923, in cui Dumini lamenta la incapacità di Bonservizi: " Il disastro piu completo è rappresentato dal Bonservizi, il quale con il catastrofismo ha determinato nell'animo dei suoi gregari un vero e proprio terrore. L'opera delittuosa del Bonservizi rovinerà tutta la zona ove non si prenda un rimedio immediato. " È interessante notare come fu presentata la teoria della partecipazione di M,atteotti nell'uccisione di Bonservizi durante la inchiesta preliminare. Il 26 agosto 1924, una guardia carceraria, Saio, comunicò ai magistrati che secondo certe "rivelazioni" fattegli da Filippelli, Dumini aveva avuto l'ordine non di uccidere Matteotti, ma solo di " dargli delle botte, " e fargli confessare quanto sapeva dell'ucci– sione di Bonservizi. In quegli stessi giorni un commissario di polizia, Francesco La Polla (piu tardi sco– perto dalla polizia francese come l'agente provocatore che insieme a Ricciotti Garibaldi pre– parava la falsa " congiura " contro la vita di Mussolini) rifed ai magistrati le stesse " rive– lazioni," sostenendo di averle ricevute " un giorno di parecchio successivo a quel delitto" da un fascista milanese, certo Piccardi. (Perché allora non le aveva riferite prima ai magi– strati?) Piccardi, interrogato il 2 settembre, dichiarò di non essere in possesso di informa– zioni di prima mano, e che aveva espresso a La Polla soltanto le sue supposizioni perso– nali. Cosi venne a cadere la versione di La Polla. Ma ci fu subito qualcun altro pronto a raccogliere la cosa. In un memoriale in data 3 settembre 1924, uno dei detenuti, Putato, fece le stesse "rivelazioni. " Anche lui le ritrattò il 3 dicembre 1924, confessando che durante la sua detenzione aveva potuto due o tre volte scambiare poche parole col Dumini, il quale gli aveva suggerito di fare quelle affermazioni. Nel frattempo un altro ancora si era impadronito della cosa. Il 22 settembre un illu– stre fascista, Curzio Suckert, fece le stesse identiche " rivelazioni " ai magistrati, soste• nendo di averle avute dallo stesso Dumini la sera del delitto o la sera dopo I (Perché le riferf ai magistrati solo tre mesi piu tardi?) · Quando il 18 ottobre i magistrati sottoposero a Dumini la testimonianza di Suckert, Dumini chiese che l'esame venisse aggiornato, dicendo che era stanco. Due giorni dopo confermò per scritto ogni particolare della versione data da Suckert, accusando esplicita• mente Matteotti di essere responsabile nell'assassinio di Bonservizi. Bibloteca Gino Bianco

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