Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Note supplementari al capitolo quinto Nota A alla pagina 211. Le prove che s1 possono portare contro Rossi sono le seguenti: a) Filippelli, che prestò la macchina a Dumini, affermò (1) che Dumini gli disse che agiva su ordini precisi di Rossi e Marinelli, (2) che lo stesso Rossi gli disse che gli ordini a Dumini li avevano dati lui e Marinelli. 1 Ma (1) Dumini parlando con Filippelli si può essere servito del nome di Rossi ingiustamente, e (2) lo stesso Filippelli può aver desiderato di coinvolgere tanto Rossi che Marinelli in modo che fossero due, invece di uno solo, gli alti gerarchi fascisti dietro i quali potersi riparare nella tempesta che il delitto aveva scatenato. Inoltre, nel suo interrogatorio del 26 luglio 1924 Filippelli dichiarò che Rossi e Marinelli esclusero "di avere dato mandato a Dumini di uccidere il Matteotti, di– cendo che non avrebbero mai sognato simili pazzie." Non si può mai dar credito ad accu– satori di questa specie senza altre prove, meno che mai sapendo che, nei sei mesi che durò l'istruttoria, mai il giudice istruttore e il pubblico ministero misero Rossi a confronto né col Dumini né col Filippelli, e neppure fecero un confronto tra Filippelli e Marinelli, pro– prio come se avessero paura di seguire una tale pista. b) Rossi nel pomeriggio del 30 maggio pronunciò contro Matteotti minacce ed insulti (vedi p. 206). Ma l'abitudine di minacciare gli avversari di morte e di annienta· mento era ed ancora è tanto radicata tra i fascisti, che non sarebbe onesto da ciò soltanto dedurne che il Rossi ebbe parte nell'assassinio che avvenne in seguito. e) Dopo il delitto, Rossi si adoprò con molto zelo per impedire l'arresto dei colpevoli e fare in modo che tutta la faccenda venisse abbuiata. Ciò può essere spiegato con il suo desiderio di evitare uno scandalo politico, e una procedura giudiziaria in cui egli stesso sarebbe stato coinvolto per le sue relazioni con il Dumini, anche nel caso che non fosse stato complice nel delitto Matteotti. d) Nel memoriale presentato alla Commissione senatoriale d'inchiesta (vedi p. 214), il generale De Bono affermò che nella notte del 12 giugno, Marinelli gli dichiarò in pre– ' senza di Rossi che " quando Rossi gli disse che il Duce aveva intenzione di sbarazzarsi di Matteotti (Marinelli) rimase sbalordito. " Ma il semplice fatto che Rossi parlasse a Mari– nelli delle intenzioni del Duce non prova che Rossi acconsentisse a dare la sua collabo– razione alla loro messa in atto. Secondo De Bono, Marinelli, dopo la sua conversazione con Rossi, " andò a trovare Mussolini per chiedergli se non riteneva conveniente di formare una specie di Ceka, con a capo il Dumini, e il presidente acconsentL " Ciò non significa che Rossi fosse presente a questa conversazione tra MMinelli e il Duce, che deve essere stata proprio quella in cui venne presa la decisione finale a proposito di Matteotti. Questo 1 Memoriale Filippelli, 14 giugno 1924, e interrogatori del 18 giugno, 25 luglio, 6 e 15 dicembre 1924. 2 49 81bloteca Gino Bianco

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