Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La dittatura fascista in Italia momenti, in ~ui il popolo può acclamare qualcuno che non sia Mussolini sen– za pericolo, sono quando si presenta il Re. Queste dimostrazioni non espri– mono lealtà al Re, ma odio a Mussolini. Il Re avverte lo stato di disistima in cui è caduto e ne soffre. Forse spera ancora che si presenti l'occasione che apra la strada di un ritorno allo Statuto. Ma nessuna circostanza esteriore può aiutare chi manchi della forza inte– riore che gli consente di farne uso o di crearla. In tal modo va avanti scivo– lando di capitolazione in capitolazione, di complicità in complicità, di vergo– gna in vergogna, cercando sempre un sostegno sul quale arrestarsi e senza mai trovarlo; perché il dato essenziale per ogni forma di resistenza è il carattere, ed è il carattere ciò che gli manca. Ci sono re che rompono di proposito ir– loro giuramento alla costituzione e accettano apertamente la responsabilità del loro tradimento. E ci sono re che vengono meno alla fedeltà del loro giura– mento con il loro contegno passivo, consentendo ai loro ministri di violare la costituzione, e consolandosi con l'illusione di non essere incorsi in nessuna colpa personale. Ferdinando II di Borbone, il "Re Bomba," appartiene alla prima .categoria; Vittorio Emanuele III di Savoia alla seconda. Egli è una macchina per firmare i decreti. Egli è " le roi fainéant. " Egli è l'ultimo dei Merovingi. BiblotecaGino Bianco

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