Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

Il delitto Matteotti accusati, i giudici, gli avvocati e il pubblico. La giuria assolse i due dei cinqu_e imputati che erano nel sedile anteriore: essi non poterono essere immedia– , tamente rilasciati dato che uno aveva subito una condanna e l'altro aveva un procedimento in corso per bancarotta fraudolenta. 115 Dumini, Volpi e Pove– romo vennero condannati a sei anni di prigione e liberati due_mesi dopo. 116 7. "Le mort saisit le vif." Questi sono i fatti. Pure ci sono ancora molte persone le quali so– stengono che coloro i quali accusano Mussolini lo vanno calunniando. An– che se ci fosse una confessione piena, scritta e firmata da Mussolini in persona, ci sarebbe sempre qualcuno dotato di buona indole pronto a ve– dere in un tale documento non la prova del delitto, ma quella dell'eroismo del Duce, il quale proteggerebbe in tal modo i misfatti dei suoi amici. Lo spirito umano è capace delle illusioni piu meravigliose! In ogni caso la questione della responsabilità del Duce avrebbe do– vuto essere affrontata in modo leale, prima durante l'istruttoria, poi durante i] pubblico processo, in relazione a tutte le altre questioni e secondo le regole della normale procedura di legge. Invece, da una parte si ha una istruttoria condotta da giudici che chiudono gli occhi ogni volta che incontrano il nome del presidente del Consiglio; dall'altra si ha un pubblico processo dal quale si sono eliminati gli imputati principali, mentre altri due imputati vengono eliminati mediante una amnistia concessa loro dall'imputato principale. Anche accettando come legittima una sentenza pronunziata in tali con– dizioni,117si devono trarre almeno due conclusioni: 1) Le alte sfere del partito fascista venivano a essere moralmente colpite per la presenza in esse di uomini privi di principi. 2) L'amnistia del 31 luglio 1925 fu progettata per salvare coloro che era– no colpevoli, se non di omicidio almeno del rapimento di un deputato assai molesto al governo. Superato felicemente il pericolo, lo stesso Mussolini, nel discorso alla Ca- mera del 3 gennaio 1925, ebbe a dire: · 11 ~ Uno di questi, Augusto Malacria, il 28 maggio 1926, venne condannato a una pena detentiva per bancarotta fraudolenta, " La Stampa, " 29 maggio 1926. 116 Dopo l'attentato Zamboni contro Mussolini (31 ottobre 1926), Volpi e Poveromo gui– darono le squadre milanesi che devastarono le abitazioni degli antifascisti. 111 A questo punto sono costretto a presentare ai posteri una opinione completamente op– posta alla mia. Il direttore del Br~ish Institute di Firenze scrive nel "Journal of the British Institute for International Affairs, ', marzo 1927, p. 121: " Dopo aver letto tutti i documenti ufficiali, le accuse e le risultanze, i resoconti verbali del :processo, fogli e opuscoli fatti circo– lare clandestinamente dagli antifascisti, rimaniamo convinti, come crediamo lo sia qui la mai:r– gioranza delle persone, che la sentenza della Corte fu legalmente del tutto giusta, dato che il delitto Matteotti fu chiaramente non premeditato, e ancor meno ' ordinato ' o preparato, ma fu dovuto a un brutale tentativo di rapimento, che condusse alla involontaria uccisione della vit– tima. " I giovani studenti italiani che cercano di venire in contatto con la civiltà inglese al British Institute di Firenze meritano un rappresentante migliore della razza britannica. 2 45 ibtoteca Gino Bianco

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