Gaetano Salvemini - Scritti sul fascismo I

La rivoluzione che non ci fu Per tutte queste ragioni durante gli anni 1919-20 l'Italia fu in uno stato di agitazioni continue. I soldati, incoraggiati dalla lettura dei fogli rivoluzio– nari, non obbedivano piu ai loro ufficiali. Gli ufficiali favorivano D'Annunzio e non obbedivano piu al governo. I ministri, privi di qualsiasi prestigio mo– rale, non disponevano di forze sufficienti per il mantenimento dell'ordine; in preda alle minacce d1 tutti coloro che riuscivano a spaventarli, andavano avanti privi di una direzione precisa. I processi per delitti politici venivano rimandati, perché i magistrati non osavano pronunciare le sentenze. Era fre– quente che venisse proclamato uno sciopero per i motivi piu banali e spesso ciò portava ad uno stato di esasperazione, specialmente quando tali scioperi colpivano pubblici servizi, come le ferrovie, le tranvie, i servizi telegrafici e postali, la luce e i servizi di approvvigionamento alimentare dei grossi centri urbani. 5 2. Mussolini nel 1919-20. Gli apologisti del fascismo, nel tentativo di spiegare perché nel 1919-20 non vi fu in Italia una rivoluzione bolscevica, ne attribuiscono il merito a Mussolini e ai "Fasci di Combattimento," che si cominciarono a raccogliere intorno a lui sin dal marzo 1919. Fu il fascismo, essi dicono, che ha soffocato il bolscevismo in Italia. Se il bolscevismo avesse conquistato l'Italia, lo slan– cio della rivoluzione comunista sarebbe stato irresistibile, e tutta l'Europa sarebbe piombata in uno stato di miseria e di sconvolgimento sociale. Sal– vando l'Italia dal bolscevismo, Mussolini ha salvato dal naufragio la civiltà europea. Solo nei momenti di pericolo imminente - scrive il Morning Post, · del I 3 settembre 1926 - si può fare appello allo spirito di sacrificio, e in Italia 'il momento si presentò quando l'ondata di anarchia del dopoguerra sembrava aver raggiunto la vittoria finale. L,aver fatto questo appello quando già tutto pareva perduto costituisce la gloria imperi– tura di Mussolini. Analogamente Winston Churchill proclamava solennemente nel gennaio 1927, davapti ai fascisti romani: Se fossi stato italiano sono certo che sarei stato completamente con voi, dal principio alla fine, nella vostra lotta vittoriosa contro le brame bestiali e le passioni del leninismo. Tali opinioni non sono in nessun modo giustificate dai fatti. Sino allo scoppio della grande guerra, Mussolini fu ,un socialista rivolu– zionario di estrema sinistra, e per di piu, inte"rrompendo la tradizione uffì- 5 Un resoconto sereno delle cause della generale agitazione è dato da GIORGIOMORTARA, Prospettive economiche 1922, Città di Castello, 1923, pp. 421-22; cfr. anche MowRER, op. cit., pp. 317-29. Il libro di questo onesto ed intelligente testimone americano fu scritto primà che venisse imbastita la leggenda fascista; esso è quindi un'utile e fedele foI).te d'informazione. J 7 Bibloteca Gino Bianco

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